Come ci si aspettava, la manifestazione di martedi scorso organizzata a piazza Navona contro le reiterate porcate della maggioranza di governo, si è colorata tinte forti. Io ero in piazza e ho ascoltato migliaia e migliaia di frasi da quel palco, la maggior
parte delle quali molto condivisibili. Si è parlato di sicurezza, di giustizia, di economia, di equità sociale. Restano impressi il discorso moderato di Di Pietro, l'arte di Camilleri, l'esuberanza pungente di Grillo, la perfetta analisi di Travaglio (mi ha fatto un enorme piacere il suo accostamento dell'Italia al libro "la fattoria degli animali" di Orwell, da me in parte anticipato in un vecchio post) e la brutale verità della Guzzanti. Passa qualche ora e nelle tv si scatena il solito putiferio, attaccandosi a due frasi che definirei "stilisticamente azzardate" della Guzzanti, sul Papa e sulla Carfagna. L'errore c'è stato, non nella sostanza ma nella forma certamente si. E gli sciacalli del regime non aspettavano altro, tutti pronti a scandalizzarsi per due frasi, ma omettendo tutte le accuse e le domande stringenti della piazza stracolma. Farebbero bene a confrontarsi con il popolo, come farebbero bene alcuni a non dare a quegli avidi animali prede troppo semplici da spolpare.
