martedì, marzo 13, 2012

Non spegnete Telejato.

Ieri sera ho avuto l'onore di ascoltare e parlare con Pino Maniaci, il proprietario di Telejato. L'occasione è stata l'incontro "Informazione e cultura della legalità" presso il Circolo PDEsquilino. Telejato è un'emittente televisiva locale con sede a Partinico, in uno degli storici centri della criminalità organizzata siciliana, che ha due particolarità: la prima è il suo essere a conduzione familiare, la seconda è che rappresenta un baluardo dell'informazione antimafia. Pino Maniaci per la sua instancabile attività è stato ed è tuttora oggetto di continue minacce, attentati e aggressioni, tra cui "spicca" il tentato omicidio subito nel 2008. Ma i riflettori anche in quei giorni non si sono mai spenti, anzi l'attività della famiglia Maniaci trova linfa nuova quando si tratta di reagire alla violenza mafiosa. 

Ma oggi Telejato deve temere un altro tipo di minaccia, che non ha nulla a che vedere con le pistole o gli attacchi intimidatori. La Finanziaria 2011 prevede infatti che le nuove frequenze televisive del digitale terrestre, a meno di tre reti RAI, di Mediaset, La7 e Sky, debbano essere assegnate secondo graduatorie regionali secondo criteri di rilevanza economica e sotto pagamento di importanti somme di denaro. Questo significa che in tutto il territorio nazionale 250 emittenti locali rischiano la chiusura, soprattutto quelle che si basano sul volontariato e che offrono un servizio pubblico. Se tutta questa vicenda dovesse concludersi come previsto dalla finanziaria lo Stato potrebbe riuscire a spegnere quei riflettori che la mafia non è riuscita a spegnere. E questo, oltre a rappresentare una perdita enorme per il diritto di informazione, sarebbe un modo per lasciare Pino Maniaci e la sua famiglia alla mercè dell'organizzazione mafiosa.

Oggi si terrà una conferenza stampa in cui si parlerà di questo problema con Pino Maniaci e i rappresentanti di PD, IdV, FLI, UdC e altre associazioni. Credo che un imopegno della politica su questo tema sia doveroso. Da oggi troverete il banner del comitato "Siamo tutti Telejato". Cliccateci su e date una letta.

giovedì, marzo 08, 2012

Fuorisede a Roma per Salvatore Scalzo: si riparte!

Le elezioni comunali di Catanzaro del 6 e 7 maggio prossimi si avvicinano, è giunto quindi il tempo di rimboccarsi le maniche e riprendere quello che avevamo lasciato circa un anno fa. Questa sera si è riunito per la prima volta il comitato di Roma a sostegno della candidatura di Salvatore Scalzo a Sindaco di Catanzaro. Il Comitato è costituito da studenti e lavoratori che pur vivendo a Roma non possono e non vogliono restare indifferenti ai problemi e alle aspirazioni della propria città. Si ricomincia il cammino, allora, ma rispetto a un anno fa con più consapevolezza e con la convinzione che questa volta un grande risultato sia davvero possibile. Vi aspettiamo numerosi!

Per qualsiasi informazione scrivetemi pure (cesare.dornetti@gmail.com) o aggiungetevi al gruppo facebook "Studenti e lavoratori a Roma per Salvatore Scalzo sindaco di Catanzaro"

mercoledì, marzo 07, 2012

Tornando a Palermo.

Le primarie di domenica scorsa a Palermo segnano inevitabilmente un altro punto critico nel momento difficile che sta attraversando il Partito Democratico. Intendo precisare, da meridionale, che purtroppo la chiamata al voto di questo tipo non può essere realmente rappresentativa della volontà del popolo italiano. Conosciamo bene alcune dinamiche che spingono molte persone a votare, dinamiche che spesso esulano dall'interesse politico per appoggiarsi a logiche di tipo clientelare. E il numero abnorme di votanti, che potrebbe essere un elemento di grande soddisfazione, in realtà mi lascia sempre un retrogusto un po' strano. Proprio per questo motivo tutte le congetture conseguenti alla sconfitta di Rita Borsellino, candidata ufficiale di PD, Vendola e Di Pietro mi appaiono perlomeno pretestuose. Mi dispiace, ma non credo proprio che la sconfitta della Borsellino a Palermo rappresenti la bocciatura da parte dell'elettorato di centrosinistra di una coalizione PD-Sel-IdV. Mi sembra piuttosto in malafede chi in questo momento stia affermando il contrario, spingendo per un'alleanza con l'UDC che tagli fuori le altre forze politiche naturalmente più affini al Partito Democratico. Semmai questa sconfitta è stata causata dalla disgregazione all'interno del PD locale e nazionale, che ancora permette con un regolamento assolutamente da rivedere molte candidature all'interno dello stesso partito, che dà adito all'esaltazione dei singoli e offre ghiotte occasioni alle eterne minoranze di mettere in discussione la leadership del partito democraticamente eletta. Non mi dilungherò oltre, nei prossimi giorni approfondirò un po' meglio sia il discorso primarie, sia quello delle minoranze.       

venerdì, marzo 02, 2012

Rivoluzionari per gioco

In questi giorni non si parla d'altro che delle manifestazioni contro la linea TAV in Val di Susa, soprattutto dopo la caduta dal traliccio al quale si era arrampicato di uno dei leader della protesta, Luca Abba. Da allora assistiamo a un escalation di azioni in tutte le città d'Italia tra cui Roma, dove sono stati occupati i binari della stazione Termini ed è stato occupato l'ingresso della sede nazionale del Partito Democratico. Questa storia della tav sembra mobilitare forze e coscienze impensabili e radicali. 

Mercoledì a Roma un operaio di 26 anni, Luigi Termano, è caduto per poi morire in un pozzo all'interno del cantiere della metro C. Non si era arrampicato da nessuna parte per dimostrare nulla, ma stava guadagnandosi come ogni giorno il suo stipendio da 1100 euro al mese. Ma per lui niente manifestazioni, niente proteste, nessun attivista pronto a fare una seppur piccola azione. D'altronde non c'è nessuna bandiera da sventolare, nessun poliziotto da insultare, nessun primato della ragione da dover mostrare alle telecamere. 

Con questo post voglio urlare la mia indignazione profonda che provo per tutti quei gruppetti per i quali è ormai totalizzante la battaglia no-tav (contro chi? contro cosa? sarebbe bello chiederglielo) e hanno dimenticato, se mai se ne sono accorti che le nostre città e le nostre strade sono dei grandi cimiteri in cui perdono la vita centinaia di persone ogni anno. In confronto alla salvaguardia di queste vite umane la lotta contro la tav mi sembra veramente un grande gioco di ruolo, dove ognuno si è disegnato il proprio personaggio e ci tiene a tenerlo bene in vista. E allora rivoluzionari dei miei stivali, se vogliamo usare bene le nostre energie, prima di tutto, combattiamo insieme per i lavoratori.  

giovedì, marzo 01, 2012

Primo Marzo: Razionalità e Consapevolezza

Il Primo marzo è il giorno dello sciopero degli stranieri. Una data simbolica e un'azione simbolica. Lo sciopero degli stranieri nasce in collaborazione con la francese Journée sans immigrés nel 2009 promuovendo iniziative volte al rifiuto del razzismo e della cultura dell'esclusione. Ma oggi il significato di questo Primo Marzo è diverso. I Paesi che accolgono immigrati devono rendersi conto dell'importanza che questi ormai rappresentano per il tessuto economico e sociale. Per questo l'Italia e gli Italiani non possono far finta di conoscere il peso e l'apporto che gli immigrati offrono alla crescita del Paese. Il Primo Marzo deve essere una giornata all'insegna della razionalità e della consapevolezza di far parte tutti della stessa squadra che lotta per il progresso delle generazioni future. E quindi, da questa consapevolezza, dobbiamo imparare a costruire nuove politiche dell'accoglienza, volte più alla creazione di un forte e compatto tessuto sociale che a misure di carattere repressivo e vessatorio che purtroppo ancora caratterizzano il nostro paese.   

Questo è il sito del comitato. Fatevi un giro, ne vale la pena.