giovedì, gennaio 31, 2008

Poi dicono che non è vero.

Nel pieno del "sogno imperiale" mussoliniano, che la storia ha dimostrato essere un incubo, soldati italiani e tedeschi, fascisti e nazisti si trovarono a combattere fianco a fianco. Le nostre armate aiutarono l'Afrika Korps di Rommel ad arrivare al Cairo, per poi essere abbandonate dai tedeschi dopo la ritirata. Da allora sono passati olre 60 anni, ma il logo dell'Afrika Korps evidentemente attira ancora tanta gente. E purtroppo gli "estimatori" sono militari italiani. Come saprete c'è una lunga polemica riguado le "simpatie politiche" dei nostri soldati, inquadrati dai superiori per divenire perfetti nazi-fascisti, con la scusa dell'amor di patria (poi spiegatemi perchè bisogna essere fascistoni per amare l'Italia...). Gli stati maggiori dell'esercito hanno sempre negato tutto, applicando contemporaneamente una censura quasi assoluta su tutto il materiale video-fotografico proveniente dalle zone in cui operano le forze armate. Ma qualcosa è sfuggito. La foto che ho riportato sta facendo il giro del mondo e si riferisce a un mezzo del nostro esercito colpito da un ordigno in Afghanistan. Guardate bene...cosa vedete? Una palma...la vedete? Ecco, quello è il logo proprio dell'Afrika Korps dei nazisti di Rommel. Servono commenti? Poi dicono che non è vero.

mercoledì, gennaio 30, 2008

T come Tribunale, T come Teatro.

Ieri è andato in scena un altro spettacolo a mio avviso vergognoso. A Como si è svolta laprima udienza del processo per la strage di Erba, in cui furono brutalmente assassinati Raffaella Castagna, il figlio Yousef, Paola Galli e Valeria Cherubini. Che tristezza vedere che alle sei del mattino all'esterno del tribunale era presente una folla disposta a fare la fila per condendersi un biglietto d'ingresso. Il giudice ha disposto la presenza al massimo di 60 persone, ma la richiesta è clamorosamente più elevata. Che dire? Ormai gli italiani, istigati dai mezzi di comunicazione, vivono queste vicende come dei reality show, in cui vittime e carnefici diventano vere e proprie star. Pensate a Cogne, a Perugia, Garlasco e via dicendo. C'è stato e c'è un martellamento continuo da parte delle tv e dei giornali, che ci ha riempito di "informazioni" a noi inutili. La sensanzione è quella che da molto tempo ormai è denuncia da Sabina Guzzanti, cioè che tutto l'interesse per questo tipo di vicende non sia altro che un'arma di distrazione di massa. E noi italiani ci facciamo distrarre con una certa facilità.

martedì, gennaio 29, 2008

Prime luci.

Ieri, dopo quasi tre anni, si è fatta luce sulle motivazioni che hanno portato all'uccisione di Francesco Fortugno, l'allora vicepresidente del Consiglio Regionale calabrese. Era il maggio 2005, durante le primarie del centrosinistra a Locri. I retroscena delle indagini che hanno portato ai primi provvedimenti giudiziari sono a dir poco agghiaccianti. Fortugno è stato ucciso per "lasciare il posto" a Domenico Crea, il primo tra gli esclusi della lista della Margherita alle elezioni regionali. Crea risulta il fulcro del sistema clientelare della sanità in Calabria, sostenuto dalla famiglia mafiosa Marcianò. Lo stesso Crea fece ottenere alla residenza per anziani Villa Anya (di sua proprietà) l'accreditamento dal servizio sanitario nazionale. senza possedere alcun requisito necessario. Una cosa è certa,siamo ancora all'inizio. Spero che ci sia la forza e la volontà politica di proseguire le indagini per determinare tutte le responsabilità connesse alle infiltrazioni della mafia nella vita pubblica della mia regione. Il lavoro è tanto, la fiducia un po' di meno.

sabato, gennaio 26, 2008

Un Segnale Positivo.

Qualche giorno fa scrissi a proposito della condanna inflitta a Totò Cuffaro, presidente della regione Sicilia, a 5 anni per favoreggiamento. L'assenza nella sentenza dell'aggravante mafiosa mandò al settimo cielo il condannato, tanto da organizzare una festa tra amici e allontanare l'ipotesi di dimissioni dal suo incarico. In fin dei conti era solo una condanna a cinque anni più l'interdizione dai pubblici uffici. In Sicilia, fortunatamente, si è scatenata la protesta dei siciliani onesti e coraggiosi che hanno esercitato una pressione politica come non si vedeva da anni. Per una volta anche una parte dell'informazione ha dato una spinta, soprattutto per merito del sole24ore, il quotidiano della Confindustria che proprio in questo periodo ha sposato la causa delle vittime del racket. Oggi finalmente la notizia delle dimissioni di Cuffaro. E' sembrata una "costrizione" dall'alto più che una scelta condivisa, ma va bene così. In questo Paese deve cominciare a passare l'idea che chi commette certi reati deve restare fuori dai giochi politici, per quanto possibile.
Vi riporto un pezzo di Annozero di qualche tempo fa, in cui Travaglio spiegava l'impianto accusatorio del processo a Cuffaro con la sua solita precisione. Il giudice ha creduto a questa versione. Poi un video delle proteste dei Siciliani che chiedevano le dimissioni del presidente.


venerdì, gennaio 25, 2008

Come allo Stadio.

Lo saprete ormai tutti, il governo Prodi è caduto. Ma scrivo questo post per dire che rivoterei allo stesso modo, soprattutto alla luce degli avvenimenti degli ultimi giorni. Abbiamo visto di tutto in quelle aule che dovrebbero rappresentare il punto più alto della nostra cultura civile. Abbiamo visto un governo cadere per ragioni personali. Abbiamo visto il Parlaento trasformarsi in uno stadio, nella sua versione peggiore. Sputi, insulti, aggressioni. Abbiamo sentito urlare "frocio" a chi ha deciso di votare la fiducia al governo. Poi ci dicono che l'omofobia non esiste. Abbiamo visto stappare bottiglie di spumante, neanche fossimo al veglione di fine anno. Che tristezza, che rabbia! Ma cosa aspettarsi da parlamentari di una certa estrazione "politica", che scendono a festeggiare in piazza la caduta del governo con i militanti di Forza Nuova? Io rivendico la fiducia che ho avuto in questo governo, nonostante le tante riserve. E l'ultimo atto ha segnato un punto importante importante di rispetto per il parlamento. Era facile dimettersi prima del voto in senato, evitando una scontata sconfitta, ma si è deciso per la cosiddetta "parlamentarizzazione" della crisi, cioè l'inizio della crisi dovuta al voto dell'assemblea elettiva. Per ora il futuro non è chiaro, vedremo nei prossimi giorni le decisioni del Presidente della Repubblica.

mercoledì, gennaio 23, 2008

Doveva pur dire qualcosa...

L'avvenimento politico di questi giorni, come saprete tutti, è la decisione di Mastella di abbandonare la maggiornaza, creando di fatto una crisi di governo. La cosa assurda della è costituita dalle motivazioni apparenti di tale decisione. In realtà neanche Mastella le ha spiegate con un minimo di logica. Ha cominciato con l'arresto della moglie, ma mi chiedo che colpa ha il governo se una persona ha atteggiamenti che insospettiscono le autorità competenti. La seconda è che in questa circostanza non gli è stata espressa la "solidarietà" da parte di tutto lo schieramento politico. Ma mi chiedo, non è stata già abbastanza vergognosa la "solidarietà umana e politica" espressa da molti esponenti politici in Parlamento qualche giorno fa? Se mi mandassero agli arresti domiciliari sono sicuro che nessuno di loro esprimerebbe tali sentimenti. Ma, evidentemente i politici pensano di non essere soggetti alle stesse leggi nostre e quando invece questo accade, tutti, da destra a sinistra, solidarizzano. Solidarietà di casta. Infine, la motivazione più scandalosa, quella riguardante il "trattamento" riservato al Papa durante la vicenda montata ad arte della lezione alla Sapienza. Ho letto un'intervista su un giornale straniero in cui Mastella ha detto che tutto ciò che sta accadendo a lui e alla sua famiglia è dovuto esclusivamente alla sua difesa dei valori cattolici in Italia. Poverino, quasi mi viene da piangere. Dopo tutte queste scuse, che secondo Mastella sono motivazioni, vi dico come la penso io. La decisione di infognare l'Italia è arrivata nel momento in cui ha fiutato un possibile accordo sulla legge elettorale tra i grandi partiti, PD e FI, che eliminerebbe di fatto tutte le sue velleità. La migliore mossa per la sopravvivenza è dunque quella di far saltare il banco, risvegliando la voglia di comandare subito di Berlusconi, che ovviamente non si è fatta attendere. Il tutto condito dalla spinta di Bagnasco, che invece di farsi gli affari suoi si fa egregiamente i nostri. Ma come ripeto da un po' di tempo, un Dio esiste.

lunedì, gennaio 21, 2008

Si, Sono Intollerante.

Certo che se è vero che i politici italiani sono assurdi, quelli vaticani superano qualsiasi limite dell'assurdo. Così un Bagnasco qualsiasi si permette di dettare le linee guida della politica di uno Stato estero. Io sono sconvolto dalla scioltezza con cui questi vescovi ( che rappresentano tutto tranne Cristo ) si lanciano in giudizi sulle vicende politiche nostrane. Ovviamente non è una novità, ma gli attacchi di poco fa sono di una violenza inaudita. E poi dicono che non hanno la libertà di poter parlare... Se è questa la libertà che desiderano rivendico con orgoglio e convinzione il ruolo di intollerante che è stato appiccicato su quelli che la pensano come me in questi giorni.

sabato, gennaio 19, 2008

Da dove cominciare?

Mi è bastato allontanarmi dal mondo dell'informazione per una giornata per trovarmi investito, al mio ritorno, da una valanga di notizie a dir poco sconcertanti. Da dove cominciare? Per ognuno di esse dovrei scrivere un post, cosa che vi prometto nei prossimi giorni. Ma ora facciamo il punto della situazione.

1. Condanna di Totò Cuffaro a 5 anni per favoreggiamento.
Ieri il tribunale di Palermo ha emesso la sentenza relativa alle talpe della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia), le quali facevano giungere ai mafiosi le informazioni riguardanti le operazioni antimafia. La sentenza ha decretato la colpevolezza di Cuffaro per favoreggiamento senza l'aggravante dalla mafia, facendo andare al settimo cielo l'imputato per una pena di "soltanto" 5 anni e l'interdizione dai pubblici uffici. Quindi, a dir suo, non deve dimettersi. Ed io che pensavo che la presidenza di una Regione fosse un pubblico ufficio. Infine, piccolo particolare, il favoreggiamento è stato nei riguardi di personaggi condannati per mafia. Quindi, ricapitolando, il favoreggiamento non è stato nei confronti della mafia, ma nei confronti dei mafiosi. Vorrei che qualcuno mi spiegasse la differenza. http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/2006/rep_nazionale_n_2842939.html?ref=hpsbdx1
2. Allontanamento del Giudice De Magistris da Catanzaro e dalla funzione di pm.
Quello che tutti temevamo ( e forse ci aspettavamo) è successo. Il CSM con una sentenza shock ha, di fatto, messo a tacere uno dei giudici di frontiera del nostro Paese. Nel mio blog ho scritto molte volte delle sue vicende, quindi vi risparmio le puntate precedenti. Dico soltanto che questa è una delle sconfitte più grandi per il nostro Paese da molti anni a questa parte. Probabilmente (spero) ci saranno contestazioni delle quali vi terrò sempre in contatto. In ogni caso nulla è perduto, in quanto De Magistris presenterà ricorso.

3. Rinvio a giudizio per Berlusconi e Saccà, per le raccomandazioni di modelle in RAI.
Qui ci sarebbe poco da dire. Le intercettazioni le abbiamo ascoltate tutti e non mi sembra ci siano margini per la discussione. Ma da quelle parti ci hanno abituati a peripezie intellettuali non da poco, dunque ripetono che si tratta "del solito attacco del solito settore della solita magistratura politicizzata" (Bonaiuti). Che dire? Riascoltate la telefonata e giudicate voi...

4. Devastazione delle aule della Sapienza occupate nei giorni scorsi dagli studenti.
Nei giorni scorsi le tv non hanno fatto altro che parlare della libertà di espressione negata al Papa, in occasione dell'invito del rettore all'inaugurazione dell'anno accademico alla Sapienza di Roma. Bene, il giorno dopo della contestazione gli studenti di fisica e geologia hanno trovato una pensierino da parte di qualche "crociato". Le loro aule erano completamente devastate, a colpi di bombolette spray hanno addirittura imbrattato tutti i computer. E anche la beffa. Dopo aver visto montare la polemica per la loro richiesta di manifestare all'esterno dell'aula magna, a un gruppo di "crociati" è stato permesso, senza problemi, di manifestare all'interno della struttura. Mi pare che ci sia una certà diversità di trattamento, no? E pensare che mi stavo abituando a recitare la parte della persona illiberale e anticlericale. Mi sa che gli illiberali sono altri, a partire dalle tv che non hanno parlato di queste cose. Ma un Dio esiste.
Per leggere il cumunicato stampa cliccate qui:

mercoledì, gennaio 16, 2008

L'Arma Segreta.

Dopo le note vicende della mancata lezione del Papa alla Sapienza ho pensato molto (nonostante tutto) alla libertà di espressione, fermo restando le mie convinzioni sulla sostanza delle contraddizioni tra alcune posizioni del pontefice con quelle scientificamente riconosciute. Poi ho guardato il video che ora vi mostro e ogni pensiero di possibile pentimento per le mie posizioni un po' radicali è svanito. Mi chiedo come si faccia a instaurare un rapporto di dialogo, o almeno di rispetto, se una delle parti usa il suo potere spirituale in modo così spregevole. E' inutile, il vizietto della chiesa non accenna ad affievolirsi. Come è avvenuto in passato continnua a controllare le anime tramite l'idea del peccato e la paura del demonio, che all'occorrenza cambia volto e conformazione.

E finisce sempre all'Italiana.

Anche questa volta è finita all'italiana. Come è noto dai telegiornali il Papa ha deciso di non tenere la lezione di inizio anno academico dell'Università La Sapienza. Apriti cielo, tutti gridano allo scandalo, tutti diventano portatori di democrazia. Peccato che come al solito in Italia le notizie spariscono, per poi trasformarsi in qualcosa di altro. La protesta degli studenti si è scatenata quando il rettore dell'università ha posto il divieto di manifestazione durante la visita. Vedendo il movimento contestatore il Papa ha deciso di non rischiare di fare la figura del contestato, quindi è rimasto a casa. Un ottimo modo per vivere in un apparente consenso. Mi chiedo, allora chi è stato meno democratico? Poi si è messo in funzione il solito teatrino politico, con gente che fa la gara a chi ha la lingua più lunga. Da Veltroni che parla di una "sconfitta liberale" a Berlusconi che invita ad un "esame di coscienza". Vi risparmio i commenti di Casini e Calderoli, i supercattolici a corrente alternata. Tutti portatori di libertà. Ma perchè non è valso lo stesso principio durante la visita del Dalai Lama? E' o non è anche lui un "portatore di pace"? Perchè tutti hanno fatto finta di niente? Anche qui, liberali a corrente alternata. Tutto è come un film già visto e rivisto, con un finale all'italiana.

martedì, gennaio 15, 2008

Rispetto per la Scienza.

L'Università di Roma La Sapienza rappresenta per me la casa in cui ho ricevuto l'educazione alla scienza e al pensiero razionale. Sono ancora freschi i ricordi delle lezioni, delle chiacchierate e delle nottate passate a ragionare sulle leggi che governano il cosmo. Non dimenticherò mai il mio professore di Fisica, che ricordando il pensiero di Galileo, con accento toscano diceva sempre "la fisica si studia dal basso, si studia già osservando un sasso lanciato in uno stagno". Vi lascio immaginare il mio stato d'animo ora che sembra ufficiale non solo la presenza del Papa all'apertura dell'anno accademico, ma addirittura la lezione tenuta proprio dal Pontefice in persona. Sono scandalizzato e offeso. Il mio studio e quello di tutti gli studenti delle facoltà scientifiche è violentato da questo avvenimento. Immaginereste un corso di prevenzione degli incendi tenuto da Nerone? Volendo essere buono con la chiesa, potrei anche far passare le responsabilità di cui si è macchiato il papato nei confronti della scienza in generale. Sto parlando di Galilei, ma anche di tutti quegli studiosi additati come stregoni ed eretici, torturati o uccisi fisicamente o nell'animo. Non posso tuttavia far passare la deriva oscurantista che la chiesa vuol far prendere alla nostra società, tramite paletti di tipo dogmatico, che ha il suo massimo compimento nell'appoggio di fatto alla teoria del disegno intelligente (vedi il post "Buonanotte Darwin"). Se nulla dovesse cambiare, giovedì sarà un giorno triste per tutti noi.

giovedì, gennaio 10, 2008

Quando Ci Piacciono I Clandestini.

In Italia, soprattutto negli ultimi tempi, non si fa che parlare di legalità e di sicurezza, puntando il dito verso i clandestini e gli immigrato in genere. Ma forse da italiani dovremmo fare un po', un bel po', di autocritica. E non parlo soltanto delle solite cose, cioè della corruzione, dell'evasione e così via. Noi riusciamo ad andare oltre. Oggi sul giornale ho letto di due operazioni delle forze dell'ordine a Roma e Milano. Nella capitale sono stati scoperti centinaia di appartamenti affittati in nero a clandestini, a prezzi esorbitanti. A Milano, per ribadire la migliore organizzazione dei suoi abitanti, sono state scoperte addirittura quattro agenzie immobiliari, amministrate dall'avvocato Alberto Maddalena, che gestivano in nero centinaia centinaia di appartamenti. Che dire? Ad alcuni italiani gli immigrati non piacciono, ma se possono essere sfruttati per incassare soldi sono benvenuti anche i clandestini. Per poi chiederne pubblicamente l'espulsione.

martedì, gennaio 08, 2008

Torture in Spagna

Vi riporto un articolo interessante pubblicato oggi su peacereporter.net riguardante le torture perpetrate dalla polizia durante gli interrogatori in Spagna. E' sconcertante.
La scomoda eredità
Nella Spagna progressista di Zapatero si tortura nei commissariati

L'ultima storia. Si chiama Igor Portu Juanena, classe 1978. In queste ore è ricoverato nel reparto emergenze dell'ospedale di San Sebastian, Paesi baschi, in stato grave. Ha due costole rotte e una perforazione polmonare. Un'emorragia nell'occhio sinistro, abrasioni ed ematomi in tutto il corpo.
Igor Portu Juanena è un militante di Eta, arrestato due giorni fa dalla Guardia Civil insieme a un suo compagno. Secondo la polizia avevano due pistole avvolte in sacchetti di cellophane. L'arresto ha portato ai cinque giorni di interrogatori in regime di incomunicacion, quando non si ha diritto né a un avvocato, né a contatti con familiari o persone terze.
È in quei giorni che si vivono le ore peggiori. C'è chi ha il coraggio di denunciare, chi invece preferisce tacere. E c'è chi non riesce a rievocare i pestaggi, le borse di plastica in faccia fino all'asfissia, le violenze sessuali.
Il caso di Igor sta scatenando una gran polemica nel Paesi baschi e in tutta Spagna, perché questa volta c'è un documento ospedaliero che racconta delle violenze subite.
Violenze e torture. Più spesso, quasi sempre, le denunce vengono bollate come 'invenzioni' e anzi chi ha il coraggio di adire un giudice per avere giustizia di un crimine subito viene definito come complice, perché la vulgata fatta circolare ad arte è che l'organizzazione armata ordina ai suoi militanti di denunciare sempre e comunque la tortura. Eppure le violenze e le torture non avvengono solo nei commissariati baschi della Guardia Civil o in quelli della polizia autonoma, l' Ertzaintza. Arrivano anche dalle celle gestite dalla Policia Nacional o dalla polizia autonoma catalana, i Mossos d'Escuadra. E se non sono presunti terroristi, le vittime sono spesso immigrati o giovani dimostranti. Un lavoro di raccolta e di denuncia dei malos tratos delle forze di sicurezza che operano in ambito spagnolo si legge in diversi dossier firmati dalla sezione spagnola di Amnesty International. In quello del 2007, titolato 'Sale nella ferita', vengono riportate diverse testimonianze e si mette in luce come vi sia una stupefacente impunità per chi commette abusi durante interrogatori o detenzione.
Secondo alcuni analisti e storici, la radice della violenza della polizia e nei metodi repressivi, di piazza o nei commissariati, resta nell'eredità scomoda del franchismo, che è sopravvissuto anche in democrazia grazie a una Transizione di compromesso e mal consumata.
Eredità franchista.Un esempio di questa eredità lo troviamo nella storia italiana del secondo Novecento, quando i neofascisti riparavano in Spagna, prima ancora che in America latina al soldo del ministero degli interni per la guerra sporca contro i militanti baschi. Dal 1982 al 1989 i GAL ( Grupos armados de liberacion) uccisero e ferirono al soldo dello stato nelle provincie basche. Con loro o con gruppi simili (Triple A, Batallon Vasco-español) lavorarono squadracce di mercenari, fra cui Stefano Delle Chiaie e camerati, che vennero riconosciuti in foto d'epoca, pistola in pugno. Il collegamento fra i servizi di intelligence, creati dal delfino di Franco, l'ammiraglio Carrero Blanco (fatto saltare in aria proprio da Eta), i neofascisti italiani e manovalanza portoghese è ormai un dato acclarato. Poco si parla, invece, di quanto è rimasto di quella sottocultura all'interno della Guardia Civil, della Policia Nacional o dell'esercito spagnolo, che per Costituzione è garante dell'unità territoriale di Spagna ( art.8).
E la Spagna di Zapatero. Tutto questo nella democratica Spagna di José Luis Rodriguez Zapatero, che si avvia a elezioni e che verrà ricordata per i grandi progressi nelle politiche sociali e dei diritti individuali. Eppure, c'è anche chi descrive lo stesso premier come incapace di poter influire sui 'torturatori' presenti nelle sue forze di polizia. Così alcuni analisti hanno vissuto le prime denunce di tortura che giungevano dai Paesi baschi all'indomani dell'investitura del neo premier, una sorta di biglietto da visita e di messaggio, e questa chiave di lettura potrebbe soddisfare un altro dato, solo per citare il caso basco: nel 2006 i casi di tortura denunciata furono tre, nonostante la tregua e il cosiddetto processo di pace. Nel 2007, cambiate le carte in tavola – anche se il Governo continuerà a dialogare in segreto - le denunce presentate sono state quarantadue. E nessuna di loro arriverà ad essere accettata in un tribunale. O almeno così dicono le statistiche sull'impunità degli aguzzini.

lunedì, gennaio 07, 2008

A volte li fanno ritornare.

Da quando è stata ultimata la moderna chiesa di Renzo Piano a San Giovanni Rotondo aspettavo questo momento. E come mi aspettavo, appena si è trattato di spostare la salma di Padre Pio nella nuova cripta si è scatenata la tempesta. Così si palesa una delle vergogne della Chiesa, quella mercificazione dei santi che sta portando a un vero e proprio scontro tra lobby, quella dei commercianti del vecchio luogo di adorazione e quella del nuovo santuario. E in questo contesto si è voluto inserire un bell'elemento trash, con la possibile "pubblica venerazione" della salma del santo a seguito della riesumazione. Immaginate che boom di entrate.

sabato, gennaio 05, 2008

Se Questa è Civiltà...

La situazione è insostenibile per qualsiasi Paese minimamente sviluppato. Lo scandalo dei rifiuti in Campania è un qualcosa che mi provoca un fastidio profondo. Per chi è un assiduo lettore di questo blog la mia posizione a riguardo è già nota, ma ogni giorno il limite della decenza viene superato. Ci mancavano solo i manichini impiccati con i nomi dei politici. Non voglio difendere i politici campani, che reputo colpevoli di lassismo e in parte di collusioni con la camorra, ma questo tipo di protesta mi sembra barbaro. La cosa che più mi riesce difficile è capire cosa vuole il popolo, o forse mi sforzo a non capirlo perchè è assurdo. Si vogliono le strade pulite, ma in tutti i punti in cui si decide di avviare una discarica succede il finimondo, per non parlare dei termovalorizzatori. Dicono che non li vogliono perchè producono diossina, ma poi non si fanno scrupoli a incendiare l'immondizia per le strade e a proteggere lo smaltimento illegale dei rifiuti tossici e dell'amianto da parte della camorra. E' questo il vero scandalo. Tutto questo movimento è parte della strategia camorristica per mantenere il controllo di uno dei settori più redditizi della sua economia. E il popolo si presta al gioco, parteggiando per l'antistato, a cui da troppo tempo sono state consegnate larghe fette di territorio in maniera consenziente da parte dello Stato. Questa faccenda fa schifo e un po' mi fa vergognare di essere italiano. Se fossi nei panni dei politici non direi, come ha fatto la Iervolino, quelle frasi demagogiche di appoggio alla popolazione, ma manderei l'esercito a riprendere il territorio.

martedì, gennaio 01, 2008

Buon 2008

Un anno di sfide, di vittorie e amare sconfitte.
Un anno di martiri del lavoro, della giustizia, della pace.
Un anno di vittime e di carnefici.
Un anno di eserciti.
Un anno di speranze e di disperazione.
Un anno di sogni.
Un anno di politica, di polemiche, di scandali.
Un anno di "cade o non cade".
Un anno di lavoro cercato, trovato, perduto.
Un anno di coppie formate, scoppiate e di fatto.
Un anno di Vaticano.
Un anno di razzismo, di intolleranza e omofobia.
Un anno di calcio.
Un anno di mafia.
Un anno di Mastella.
Un anno di addii, di Biagi, di Pavarotti.
Un anno di "Vaffa".

Un altro anno è andato. Speriamo che il prossimo ci regalerà qualche sorriso in più. Buon 2008 a tutti!