martedì, maggio 31, 2011

Il nostro tempo.

Ancora conservo le vibrazioni della giornata di ieri. Una giornata bella, intensa, che ha unito una buona parte del Paese. Penso a ieri e vedo un popolo che finalmente ha alzato la testa per guardare più lontano, stanco delle promesse, dell'aggressività, dello sfaldamento sociale. Ma il mio pensiero più insistente è verso noi giovani. Oggi proprio non mi abbandona la sensazione che forse il nostro tempo è arrivato. In questi ultimi due anni ho visto il baricentro della vitalità politica spostarsi (anche se c'è davvero tanto da migliorare) verso di noi. E la nostra generazione ha l'obbligo di prendere in mano il Paese allontanandoci dai troppi cattivi maestri che ci hanno preceduto. Noi stiamo pagando la crisi economica, morale e sociale causata da altri, dalla condotta di un popolo che troppo spesso ha smarrito i valori dell'onestà, del civismo, del rispetto reciproco e della dignità del lavoro. Ed è proprio il lavoro il simbolo più palese della nostra condizione, usato come mezzo di ricatto e sopraffazione, sfruttamento, frustrazione e soprattutto isolamento. La nostra vera battaglia sarà proprio quella di uscire da questo isolamento, per sentirci tutti assieme più forti, perchè siamo forti, nonostante le troppe etichette che ci vengono appiccicate addosso. E allora liberiamoci da ogni remora, incontriamoci, sprigioniamo le nostre idee e lavoriamo per i nostri sogni.

mercoledì, maggio 25, 2011

Militia per caso.

Ieri nel tardo pomeriggio sotto i portici di piazza Vittorio mi sono imbattutto in un gruppetto di giovani che volantinavano la versione ridotta dell'orribile manifesto omofobo firmato Militia Christi (in foto), che ha invaso abusivamente il rione Esquilino. L'evento che ha turbato queste anime candide è l'Europride 2011 che si svolgerà dal primo al 12 giugno proprio a piazza Vittorio. Appena mi hanno dato il volantino gli ho detto che rispetto tutti i punti di vista (anche se il loro fa veramente schifo, ma questo non l'ho detto perchè irrilevante) però devono imparare prima di tutto a rispettare la legge, visto che tra l'altro è anche un dovere morale per un cristiano. Apriti cielo. Sono stato circondato da un gruppetto che ha cominciato a urlarmi contro "fariseo!" (fariseo!!!!), ipocrita e giù di lì, aggiungendo che "loro" (che nel vocabolario militiano significa gli organizzatori dell'europride) occupano lo spazio dedicato ai babmbini all'interno di piazza Vittorio. Lusingato dal "fariseo" gli ho fatto notare che gli organizzatori dell'Europride hanno il permesso per fare il loro evento, al contrario di Militia Christi, che abusivamente, contro la legge dello Stato, ha imbrattato un pezzo di città. Quando poi gli ho detto che i manifesti che avevano affisso qualche sera fa erano stati strappati anche da me e che non ci avrei due volte per farlo ancora, mi sono sentito tirare da un braccio. Era un poliziotto in borghese. Mi ha chiesto molto gentilmente di lasciarli stare perchè è da un po' che cercano di fare casini, anche perchè molta gente non li sopporta. Per scoprire cos'è Militia Christi leggete il loro programma politico su questo link, sarà un motivo in più per partecipare all'Europride.

Nel "loro amato" Vangelo Gesù dice:"vi mando come pecore in mezzo ai lupi". Ieri sera, sotto i portici, i lupi erano loro.

lunedì, maggio 23, 2011

Indignados.

In questi ultimi dieci giorni ha destato molto interesse il fenomeno dei "Los Indignados", i giovani che hanno letteralmente occupato le piazze delle principali città spagnole. E' un movimento di contestazione al sistema politico esistente che, secondo loro, ha bloccato il Paese impedendo di fatto l'adozione di misure efficaci di sviluppo e contrasto alla crisi economica. Si sono scagliati con il sistema bipolare, quello composto dai due grandi partiti, il PSOE (partito socialista) e PPE (partito popolare), colpevoli di essere vecchi e inadeguati. Il risultato? Le elezioni amministrative del weekend scorso hanno premiato proprio il PPE, che ha staccato di dieci punti i socialisti, i cui voti si sono dispersi verso partiti minori. Non vi nascondo che l'evoluzione grillina degli spagnoli mi abbia piuttosto colpito, anche perchè, come avviene in Italia, il dibattito proposto viene colto solo da una parte del Paese. E alla fine, andando così le cose, la Spagna si troverà con un partito di governo che annienterà il welfare. Per Los Indignados vale quello che vale per noi giovani Italiani: per cambiare la politica bisogna farlo in prima persona, occupando le piazze ma soprattutto lavorando giorno per giorno, impegnandosi dentro la politica. Se ciò non avvenisse il movimentismo avrà come unico effetto la spaccatura delle forze progressiste, garantendo il governo indiscusso delle destre, le stesse che hanno affossato il progetto europeo e il concetto stesso di solidarietà tra stati.

venerdì, maggio 20, 2011

Il dovere di esserci.

Finchè esisteranno discriminazioni, esisterà anche il Gay Pride. Quest'anno a Roma si svolgerà l'Europride (il gay pride europeo), una città che purtroppo negli ultimi anni è diventata un simbolo dell'omofobia di ritorno. Non che sia mai cessata di esistere, ma oggettivamente assistiamo giorno per giorno a un'escalation continua di casi veramente spregevoli. In questi ultimi anni ne abbiamo viste troppe: insulti in pubblico, aggressioni per strada, denunce, offese, addirittura un attacco incendiario a un noto locale della gay street. E non dimentichiamo la discriminazione culturale dei rappresentanti delle istituzioni, dalle battute di Berlusconi alle idiozie di Giovanardi. E poi la cecità infinita nei confronti di azioni legislative che puntano a punire più severamente chi commette reati con chiari intenti omofobi. Niente di niente. E allora sarò lì a metterci la faccia, dal primo giugno al pride park all'interno di piazza Vittorio, in cui saranno organizzati eventi di varia natura, e poi alla grande manifestazione del 12 giugno per le vie della Capitale. Il livello di civiltà di un popolo si misura dal trattamento riservato alle minoranze di ogni tipo, siano esse di natura etnica, politica, sociale, religiosa, sessuale. Per questo sarà dovere di tutti sostenere l'Europride.

martedì, maggio 17, 2011

Appello alle forze pulite di Catanzaro.

Finalmente le elezioni sono finite. E' vero, prima del voto ci sentivamo tutti un po' più forti, testimoni e artefici di una grande impresa. Catanzaresi vicini e lontani, tutti insieme forse per la prima volta. Il risultato era scontato ma, lo ammetto, ieri sera istintivamente ho provato delusione. E so che anche questo ci ha accomunati nonostante i chilometri di distanza. Ma oggi deve essere il giorno della razionalità. Dobbiamo capire, guardarci negli occhi e ripartire. E si, la differenza con il passato sta tutta qui, per la prima volta si può ripartire sapendo che a Catanzaro ci sono forze pulite disposte a metterci la faccia per qualcosa di importante. E da oggi metterci la faccia significherà partecipare attivamente alla vita politica della città, invadere i partiti per cambiarli. Se Salvatore Scalzo è stato costretto a partire da zero è soprattutto per colpa dell'assenza di una politica partecipata, vera, legata al territorio più che alle clientele. Ed è questo l'appello che vi lancio: entriamo nei partiti, influenziamo le loro scelte e diventiamo protagonisti. Sappiate che il vecchio non andrà mai via se il nuovo non invaderà i suoi spazi! Il periodo d'opposizione permetterà di affrontare i problemi organizzativi e formativi con calma, ma sarà importante restare uniti all'insegna dell'impegno per fare emergere sempre di più quella parte pulita della nostra città e convincere l'altra parte che un'altra Catanzaro è possibile. Le elezioni si vincono e si perdono, ma l'amore per la propria città non deve morire mai.
Buona fortuna a tutti noi!

domenica, maggio 15, 2011

Come sabbia croccante

Si, come sabbia croccante. Chi come noi è vissuto in una città che ha il mare nelle vene sa bene cosa significa passeggiare sulla spiaggia ancora poco frequentata di un weekend di maggio. Affondare i piedi nella sabbia morbida e confortante dopo aver rotto quello strato duro, incrostato dalla salsedine e dal tempo. Passo dopo passo verso il mare. Pensando a questi pochissimi giorni passati a Catanzaro per partecipare al voto, l'impressione che mi rimane è l'immagine di chi, arrivato sulla battigia, si volta un istante prima di lanciarsi in mare. E voltandosi vede le orme dei propri passi e osserva le scaglie di sabbia croccante che via via ha infranto e messo da parte. E' più forte di me, non riesco a non gioire pensando a quell'impasto di tempo e salsedine frantumato dall'entusiasmo di giovani e adulti che ho visto e sentito in questi giorni. Comunque andranno le cose, le orme si sono moltiplicate, la spiaggia è ormai invasa. Ormai resta solo da fare quel salto verso il mare limpido.

lunedì, maggio 09, 2011

L'Unicum di Emma

Devo dire che l'accoglienza calorosa che l'assise di Confindustria ha riservato all'amministratore delegato della Thyssen, Herald Espenhanh, mi ha scosso profondamente. Stiamo parlando di un uomo appena condannato a 16 anni per omicidio volontario, in quanto persona che ha determinato la morte sul luogo di lavoro di sette operai. Sette vite cancellate, sette famiglie distrutte, centinaia di migliaia di lavoratori violentati nella propria dignità. Io mi sento uno fra questi, proprio per questo nonostante tutto stento ancora a credere all'accaduto. E che dolore sentire le parole di Emma Marcegaglia, quando sostiene che "con tutto il rispetto per i morti" bisgona pensare al fatto che gli investimenti potrebbero partire per andare altrove, che questo caso rappresenta un unicum. Ma di quale rispetto parliamo? Ci lamentiamo, a ragione, della concorrenza sleale cinese che tiene i prezzi bassi speculando sui diritti dei lavoratori, ma queste dichiarazoni sembrano dire "beati loro che lo possono fare!". Spero che l'assise di Confindustria abbia partorito anche qualcosa di diverso, ma se le premesse sono queste mi chiedo quale possa essere la loro visione del mondo del lavoro.

lunedì, maggio 02, 2011

Eppure non riesco a gioire.

Eppure non riesco a gioire alla notizia dell'uccisione di Osama Bin Laden. Un assassinio, per quanto la vittima sia stata feroce, non è mai per me motivo di gioia. E le scene di giubilo degli americani mi mettono anche un po' di tristezza. Obama ha parlato di giustizia, ha detto "giustizia è fatta". Comprendo la ferita ancora aperta dell'attentato al World Trade Center, ma è proprio la mia idea di giustizia che è diversa. Un assassinio non può essere un atto di giustizia.