Che negli Stati Uniti il livello di cultura medio sia piuttosto basso non è una novità, come non si fa fatica a capire che la società è impregnata di molti valori che definirei bigotti. Però, lo sappiamo, non si finisce mai di stupirsi. Così, leggendo un libro che fa un resoconto dei punti più controversi della società americana di oggi ("Dio, Patria, Ricchezza", Massimo Gaggi, BUR), non volevo credere ai miei occhi quando mi è passato sotto gli occhi il capitolo "Darwin assediato dai creazionisti". Proprio così. In America da qualche anno è in corso una vera e propria battaglia tra il fronte degli evoluzionisti (che sostengono la teoria darwiniana ad oggi scientificamente più condivisa) e quello dei creazionisti. Negli Stati Uniti un americano su tre crede che il contenuto della Bibbia sia una verità scientifica, così per questa gente l'uomo è stato creato come è scritto nel libro della Genesi. Certo fa effetto sentire queste notizie in un Paese tra i più avanzati al mondo, ma la cosa più grave è che si cerca in tutti i modi di cambiare i libri di scienza, limitando e sviando così la conoscenza dei bambini e ragazzi. Le sedute nelle aule di tribunale si sono spesso trasformate negli ultimi anni in veri e propri manifesti anti evoluzionisti, ma per ora il nome di Darwin regge ancora sui libri di scuola (chissà per quanto) a costo che i professori tendano a "sfumare un po'" l'argomento. E poi c'è la terza via. C'è chi ha inventato il "disegno intelligente", una sorta di mix tra le due correnti senza alcuna base scientifica. Così i dinosauri sarebbero stati creati il sesto giorno della creazione, avvenuta meno di diecimila anni fa, sarebbero sopravvissuti al diluvio universale grazie a Noè, estinguendosi alla fine del medioevo (i draghi di cui si racconta nelle storie medievali sarebbero proprio dinosauri). La battaglia, dunque, si è spostata anche sui musei, in cui si può vedere un tirannosauro che passeggia nel giardino dell'Eden insieme ad Adamo ed Eva... Sono ogni giorno più spaventato dalla deriva culturale che questo strano mondo sta prendendo, tra un po' forse cercheranno di convincerci che Galileo aveva torto, che è il sole a girare attorno a noi... Sono cose inaccettabili. Buonanotte Darwin...
domenica, aprile 29, 2007
mercoledì, aprile 25, 2007
Indispensabile non dimenticare...
Il 25 aprile 1945 i partigiani liberano Milano dall’occupazione dei nazisti e dai fascisti. Anche la popolazione civile insorge e vaste zone dell’Italia settentrionale - e molte città - vengono liberate prima dell’arrivo delle truppe anglo-americane che, dopo aver superato l’ultimo ostacolo della
Linea Gotica in Toscana, incalzano le truppe tedesche in ritirata nella pianura Padana. In Europa, intanto, l’Armata Rossa sovietica dilaga in territorio tedesco e giunge alle porte di Berlino mentre gli anglo-americani, dopo lo sbarco in Normandia, avanzano attraverso il Belgio; Hitler, di fronte alla disfatta, si suicida nel suo bunker. Più di cinque anni dopo l’invasione tedesca della Polonia, dunque, la guerra mondiale giunge al suo epilogo (il Giappone invece si arrenderà solo in settembre, dopo lo sgancio di due bombe atomiche da parte degli americani).
In Italia, l’ultimo inverno di guerra è terribile. Gli Alleati sono bloccati sulla Linea Gotica, che taglia la penisola da est ad ovest all’altezza della Toscana, mentre le atrocità dei nazisti ai danni della popolazione civile si moltiplicano. Solo all’inizio della primavera il generale Alexander lancia l’offensiva finale: il 21 aprile gli anglo-americani entrano a Bologna e si aprono definitivamente la strada verso la valle del Po. Le bande partigiane, contemporaneamente, attaccano le città ancora occupate, dove la popolazione civile insorge contro i nazisti e i fascisti. Entro il 25 aprile i centri maggiori (Milano, Bologna, Genova, Venezia) vengono liberati, alcuni giorni prima dell’arrivo delle truppe alleate.
L’ultimo atto del fascismo è il tentativo di fuga prima e la fucilazione poi di Benito Mussolini. All’inizio dell’insurrezione di Milano il dittatore è ancora in città e, di fronte al precipitare degli eventi, tenta di concordare col Comitato di liberazione nazionale una resa onorevole. I dirigenti del Cln-Ai però sono irremovibili nel pretendere la resa senza condizioni. Mussolini allora decide la fuga, travestito da soldato tedesco e sotto la scorta delle SS, verso la Svizzera (col progetto di riparare poi in Spagna, ancora governata dal generale Franco). Giunto nei pressi della frontiera, però, a causa delle difficoltà di superare il confine, il gruppo si unisce a un distaccamento tedesco in ritirata. A Dongo il dittatore viene riconosciuto e catturato da un gruppo di partigiani.
La ricostruzione dettagliata delle ultime ore di vita del duce dopo la cattura e le circostanze della sua esecuzione sono tutt’oggi al centro di un fitto dibattito storiografico e ancora non è stata fatta piena luce su molti dettagli. Secondo la versione ufficiale egli viene subito fucilato per ordine del Cln-Ai, insieme all’amante Claretta Petacci che lo ha seguito nella fuga. Il 29 aprile i loro corpi vengono esposti, insieme a quelli di altri gerarchi, in Piazzale Loreto a Milano, appesi a testa in giù alla tettoia di un distributore di benzina (nello stesso luogo dove in precedenza erano stati ammucchiati i cadaveri di 15 partigiani).
Nei giorni seguenti si verificano varie esecuzioni sommarie e si consumano molte vendette contro "repubblichini" e collaborazionisti, ritenuti autori o complici delle violenze commesse negli anni dell’occupazione. Si conclude così, con questo tragico epilogo, un periodo caratterizzato da venti anni di dittatura fascista e da cinque anni di guerra.
In Italia, l’ultimo inverno di guerra è terribile. Gli Alleati sono bloccati sulla Linea Gotica, che taglia la penisola da est ad ovest all’altezza della Toscana, mentre le atrocità dei nazisti ai danni della popolazione civile si moltiplicano. Solo all’inizio della primavera il generale Alexander lancia l’offensiva finale: il 21 aprile gli anglo-americani entrano a Bologna e si aprono definitivamente la strada verso la valle del Po. Le bande partigiane, contemporaneamente, attaccano le città ancora occupate, dove la popolazione civile insorge contro i nazisti e i fascisti. Entro il 25 aprile i centri maggiori (Milano, Bologna, Genova, Venezia) vengono liberati, alcuni giorni prima dell’arrivo delle truppe alleate.
L’ultimo atto del fascismo è il tentativo di fuga prima e la fucilazione poi di Benito Mussolini. All’inizio dell’insurrezione di Milano il dittatore è ancora in città e, di fronte al precipitare degli eventi, tenta di concordare col Comitato di liberazione nazionale una resa onorevole. I dirigenti del Cln-Ai però sono irremovibili nel pretendere la resa senza condizioni. Mussolini allora decide la fuga, travestito da soldato tedesco e sotto la scorta delle SS, verso la Svizzera (col progetto di riparare poi in Spagna, ancora governata dal generale Franco). Giunto nei pressi della frontiera, però, a causa delle difficoltà di superare il confine, il gruppo si unisce a un distaccamento tedesco in ritirata. A Dongo il dittatore viene riconosciuto e catturato da un gruppo di partigiani.
La ricostruzione dettagliata delle ultime ore di vita del duce dopo la cattura e le circostanze della sua esecuzione sono tutt’oggi al centro di un fitto dibattito storiografico e ancora non è stata fatta piena luce su molti dettagli. Secondo la versione ufficiale egli viene subito fucilato per ordine del Cln-Ai, insieme all’amante Claretta Petacci che lo ha seguito nella fuga. Il 29 aprile i loro corpi vengono esposti, insieme a quelli di altri gerarchi, in Piazzale Loreto a Milano, appesi a testa in giù alla tettoia di un distributore di benzina (nello stesso luogo dove in precedenza erano stati ammucchiati i cadaveri di 15 partigiani).
Nei giorni seguenti si verificano varie esecuzioni sommarie e si consumano molte vendette contro "repubblichini" e collaborazionisti, ritenuti autori o complici delle violenze commesse negli anni dell’occupazione. Si conclude così, con questo tragico epilogo, un periodo caratterizzato da venti anni di dittatura fascista e da cinque anni di guerra.
fonte "centro studi sulla resistenza"
martedì, aprile 24, 2007
Le Pagelle!
Ciao a tutti,
per gli interessati sono uscite le pagelle della partita di domenica scorsa sul blog di Francesco.
http://fraba78.blogspot.com/
per gli interessati sono uscite le pagelle della partita di domenica scorsa sul blog di Francesco.
http://fraba78.blogspot.com/
domenica, aprile 22, 2007
Un incontro folgorante
Ieri, dopo averne sentito parlare un po', sono andato a visitare il museo della centrale Montemartini, sull'Ostiense, qui a Roma. E' stato un incontro folgorante. Questo museo, che fa parte dei musei capitolini, conserva al suo interno marmi antichi, statue, mosaici e oggetti vari rinvenuti negli scavi in varie zone della città. Fin qui tutto "normale". Ma la vera sorpresa consiste nella collocazione delle opere, che sono esposte negli ambienti in cui fino a qualche decennio fa veniva prodotta elettricità. La centrale Montemartini, infatti, fu il primo impianto di produzione di energia elettrica pubblica di Roma, che prende il nome dal suo ideatore, Giovanni Montemartini. Vi assicuro che il contrasto tra la perfezione artistica delle opere romane e la durezza dell'ambientazione industriale è una fonte infinita di suggestione. Visto che le parole sono spesso insufficienti, date un'occhiata a qualche foto che ho scattato.
venerdì, aprile 20, 2007
"Buona Fortuna Compagni!"
Oggi è successo quello che da tempo ci si aspettava a sinistra, è avvenuta la scissione dal partito dei DS, che tra poco confluià nel nuovo Partito Democratico, dell'ala più orientata a sinistra. E a lanciare l'ultimo annuncio è stato il ministro Fabio Mussi, che del "correntone" è uno dei leader principali, che in un discorso a tratti commosso ha illustrato le ragioni del dissenso. I temi che ha sollevato devo dire che sono molto condivisibili, ma credo allo stesso tempo che per raggiungere quei risultati non ci sia la neccessità della dicitura "di sinistra". Credo che i problemi legati, ad esempio, al lavoro, ai giovani, alla laicità dello stato, all'università e la ricerca, possano essere affrontati insieme a tutte le persone provenienti da percorsi politici diversi, purchè vengano riconosciuti e sentiti come tali. Devo dire che mi fa un po' strano tutto quello che sta succedendo alla sinistra italiana, ma è vero anche che la sinistra che si è avuto fin ora non è riuscita, negli anni, a garantire quel livello di diritti e di opportunità, a far fronte ai cambiamenti repentini della nostra società. Da persona di sinistra mi interrogo sul peso che i miei partiti di riferimento hanno avuto in questi anni, considerando che in altri Paesi europei governi con forze molto più moderate e distanti dai nostri ideali sono riusciti a garantire condizioni di vita migliori rispetto alle nostre. Certo, è una bella scommessa per Fassino e compagni, ma credo che l'unico modo per uscire dallo stallo della nostra Italia sia quello di rischiare qualcosa in più, mettersi in gioco e alzare la posta.
giovedì, aprile 19, 2007
Un bel libro...
Capita a volte che un libro riesca a emozionare il lettore per le storie che interessano i personaggi, spesso ideati dagli autori dopo mille meditazioni. Nel libro "L'Angelo di Coppi" di Ugo Riccarelli (Mondadori) questa carica emotiva è data dalle storie, spesso complesse e contraddittorie, di campioni che hanno fatto la storia dello sport. E così questa raccolta di racconti che prendono spunto dalle vite di grandi personaggi come Coppi, Nuvolari, Zapotek e altri meno noti come la grande Start che osò sfidare il regime nazista, non finisce mai di annoiare, e anzi emoziona e a tratti commuove. Spulciando nella rete sono riuscito a trovare uno dei racconti del libro, l'ultimo, riguardante il rapporto con lo sport di un grande personaggio della cultura italiana: Pier Paolo Pasolini. Buona lettura.
mercoledì, aprile 18, 2007
Spendi, Spandi, Effendi...
Sembra scritta oggi...grande Rino!
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