sabato, marzo 28, 2009

Catanzaro Criminale.

La mia infanzia e adolescenza è passata tra le strade di una piccola città del profondo sud, Catanzaro. Una città che nonostante la collocazione in un'area di forte infiltrazione mafiosa è caratterizzata da un basso tasso di criminalità comune, nel senso di omicidi, rapine e microcriminalità. Le notizie che ormai sono alla ribalta dei tg nazionali cominciano a descrivere una realtà che sta mutando in negativo. Molti catanzaresi hanno cominciato ad addossare la colpa ai diversi, gli zingari, gli extracomunitari. Con grande dolore ho ricevuto decine di inviti al gruppo di facebook "Via gli zingari da Catanzaro", dopo l'assassinio di un giovane in un parcheggio di un centro commerciale, come a voler identificare il male come un qualcosa di lontano dalla comunità. E invece no. Il male è filtrato in ogni settore della società. Opere che non si compiono, lauree comprate, episodi di violenza, devastazione del territorio, traffico di droga, estorsione. Mi viene difficile attribuire agli zingari tutti i mali della città. Una città sempre in silenzio, autoimbavagliata dai compromessi. E mi viene da ridere amaramente se penso alla fiaccolata per la legalità organizzata in quel clima da fortino assediato dall'esterno. Ma il nemico è all'interno, a volte siamo noi.

p.s.:colgo l'occasione per ringraziare uscatanzaro.net per aver pubblicato il mio post a rigurado del parco commerciale Romani di Catanzaro. Avevo inviato quell'articolo ad alcuni siti di informazione cittadina senza che nessuno cogliesse l'occasione per informare i propri lettori (una casualità?), poi questa bella sorpresa.

lunedì, marzo 23, 2009

Chi Siamo, Chi Eravamo.Terza Puntata.

Nelle saline di Aigues Mortes, cittadina francese sulle bocche del Rodano, in quell'agosto 1893 lavoravano molti operai italiani, sottopagati, sfruttati, esposti alle intemperie e alla malaria. I rapporti tesi tra gli immigrati e la popolazione locale sfociarono in una rivolta xenofoba che portò all'uccisione di nove italiani.

martedì, marzo 10, 2009

Io Diventerò Qualcuno!

Caparezza è un grande. Ogni volta riesce a inserire nelle sue canzoni apparentemente divertenti alcuni aspetti preoccupanti della nostra società. Oggi vi propongo "Io diventerò qualcuno", il video e il testo, che sancisce il passaggio dall'uomo qualunque all'uomo qualcuno. Molto interessante.

IO DIVENTERO' QUALCUNO

RIT: Io diventerò qualcuno, non studierò non leggerò, a tutti voi dirò di no. Ecco perché diventerò qualcuno.
Se vuoi parlare un po' con me ti devo addare al mio myspace.

Nel dopoguerra non c'era chi urlava nei comizi più di cherokee. Non c'erano TV colme di Nembo Kid ne radio attive come nubi a Chernobyl. C'era l'uomo qualunque, sostenuto dal Fronte dell'Uomo Qualunque. Nella schiena dei partiti affondo le unghie: "Io non sono di destra nè di sinistra, sono un uomo qualunque! E lo stato è demagogo, nel sistema bipolare non mi ci ritrovo.." Ooh, ferma tutto! Devo aver avuto un herpes, dato che questo sfogo non mi è nuovo. Vivo decenni dopo nello stesso clima che su questo fuoco getta più benzina ma non c'è più l'uomo qualunque, tutti sono qualcuno, tutti sono in vetrina. RIT.
Il qualcunista milita in una banda che prende piede se la prendi sotto gamba. Gode come te quando ti stendi sotto Ramba, ma è talmente finto che sembra un ologramma. Partecipa al raduno, di quelli che gridano "Italia uno!" poco prima di un programma. Scrive recensioni di cd nel web e non distingue Zenyatta Mondatta da Ummagumma.
E' una farsa, ha una cultura scarsa, ma non gli basta il ruolo della comparsa. Prima parla per bocca di Giorgio Bocca e poi la pensa come Giampaolo Pensa. Lascia nei forum commenti di boria, ma si.. sono piccoli commenti di gloria.
Porta avanti una staffetta scorretta: non passa il testimone ma passa a testimonial. RIT.
"Il Fronte dell'Uomo Qualunque è il primo partito di questo paese. Grazie e arrivederci."
Bene, adesso mister e miss faranno del parlamento la Diaz del Blitz. Non distinguono il Foglio dal Manifesto, del resto io non distinguo Libero da Gin Fizz. La democrazia fa la fine del vip che ritrova H.P sull'uscio dell'hotel Ritz.
E siamo tutti nelle mani di chi? Di questi che per diventare qualcuno cambiano nick? Si, il Fronte dell'Uomo Qualcuno ha voti al cubo, mamma che dolore al culo, lo appuro, se questo è uno scherzo manca il sens of humor.
Uuh che manrovescio! Stiamo seppellendo nell'Endemol generation. Devo aspettare di perdere il mio diritto di voto per guadagnare il diritto alla nomination? RIT.

martedì, marzo 03, 2009

Chi Siamo, Chi Eravamo. Seconda puntata.

Oggi vi propongo una vignetta comparsa sul "Fudge" (USA) nel lontano 1903. Il suo titolo è "La discarica senza legge", e mostra lo Zio Sam che osserva i nuovi immigrati nelle vesti di sorci che portano il loro carico di miseria e delinquenza. Dopo oltre un secolo, questa vignetta vi fa venire in mente qualcosa?

domenica, marzo 01, 2009

Quelli che Ben Pensano.

Dopo tanto tempo mi è ricapitato di ascoltare la canzone "Quelli che ben pensano" di Frankie Hi-NRG, dell'ormai lontano 1997. In un'intervista di allora l'autore diceva che il testo voleva descrivere i yuppies anni novanta, ma riascoltando oggi la canzone io riconosco degli elementi ormai comuni a tutta la nostra società. Una società di yuppies?