mercoledì, novembre 04, 2009

Quello che è di Cesare

Da ieri mi frulla in testa la frase rivolta da Gesù ai Farisei, che cercavano di metterlo in cattiva luce al cospetto delle autorità romane. Stiamo parlando della famosissima "Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio" (Matteo 22 v.21). E' evidente che il riferimento sia alle vicende legate all'obbligo europeo di eliminare tutti i simboli religiosi dalle aule scolastiche. La mia posizione è piuttosto netta, in quanto la scuola evidentemente appartiene a Cesare, che (più o meno) la finanzia e (più o meno) spera che tramite essa riesca a formare i cittadini di domani. Certo non mi piace molto la situazione. Avrei preferito un dibattito interno e una scelta autonoma dell'Italia, per evitare l'ovvia levata di scudi ideologica dovuta all'"attacco esterno". La seconda frase che mi è piombata nel cervello dopo aver visto tutta questa folla di difensori della cristianità è l'altrettanto celebre"O Dio o Mammona"(Matteo 6 v.24). Quanta ipocrisia da chi porta a spasso i crocifissi e poi lavora a favore dei corruttori, mercifica i corpi, adora il Dio Mercato e respinge i bisognosi! Il proprio credo si esprime nei luoghi di culto e nella vita personale di ogni persona, tutto il resto è sfruttamento del nome di Dio.

2 commenti:

Chiara ha detto...

Sinceramente io come cattolica sono abbastanza sconvolta, infastidita e scandalizzata da quei cattolici (beh, quasi tutti direi...)che dicono che il crocifisso è un simbolo culturale... a me pare questa la vera offesa... Un conto è parlare di radici culturali cristiane, cosa su cui potremmo aprire un intero capitolo di discussione, e un conto è dire che il crocifisso è un simbolo culturale. Scherziamo? Per me rappresenta la mia fede. In camera ne ho tre e non me ne vergogno. Ma questa è la mia camera. Decido io e sono consapevole del significato che hanno gli oggetti che conservo in essa. Scelgo liberamente. Non così nelle scuole. Sarebbe come dire che nelle scuole statali bisogna fare il segno della croce e dire una preghiera la mattina prima delle lezioni. Per me è la stessa cosa. E mi scandalizza che i cristiani non dicano "Certo, togliamo pure il crocifisso, che certamente non è un'offesa, non offende nessuno, come non offenderebbe una coroncina coranica appesa, ma che per noi ha un significato molto prezioso e non può essere e non deve essere considerato un mero simbolo culturale. Stia nei luoghi di culto e nel cuore di chi crede" E, giustamente, come dici tu, lo si custodisca gelosamente con una vita e con delle azioni che ne rispecchino il senso e non ne bestemmino indegnamente la natura...

teo ha detto...

ma come fai a dire che sei cattolica se non lotti per quello in cui credi?dobbiamo difenderci dall'invasione!