mercoledì, marzo 07, 2012

Tornando a Palermo.

Le primarie di domenica scorsa a Palermo segnano inevitabilmente un altro punto critico nel momento difficile che sta attraversando il Partito Democratico. Intendo precisare, da meridionale, che purtroppo la chiamata al voto di questo tipo non può essere realmente rappresentativa della volontà del popolo italiano. Conosciamo bene alcune dinamiche che spingono molte persone a votare, dinamiche che spesso esulano dall'interesse politico per appoggiarsi a logiche di tipo clientelare. E il numero abnorme di votanti, che potrebbe essere un elemento di grande soddisfazione, in realtà mi lascia sempre un retrogusto un po' strano. Proprio per questo motivo tutte le congetture conseguenti alla sconfitta di Rita Borsellino, candidata ufficiale di PD, Vendola e Di Pietro mi appaiono perlomeno pretestuose. Mi dispiace, ma non credo proprio che la sconfitta della Borsellino a Palermo rappresenti la bocciatura da parte dell'elettorato di centrosinistra di una coalizione PD-Sel-IdV. Mi sembra piuttosto in malafede chi in questo momento stia affermando il contrario, spingendo per un'alleanza con l'UDC che tagli fuori le altre forze politiche naturalmente più affini al Partito Democratico. Semmai questa sconfitta è stata causata dalla disgregazione all'interno del PD locale e nazionale, che ancora permette con un regolamento assolutamente da rivedere molte candidature all'interno dello stesso partito, che dà adito all'esaltazione dei singoli e offre ghiotte occasioni alle eterne minoranze di mettere in discussione la leadership del partito democraticamente eletta. Non mi dilungherò oltre, nei prossimi giorni approfondirò un po' meglio sia il discorso primarie, sia quello delle minoranze.       

3 commenti:

Riccardo ha detto...

"...un regolamento assolutamente da rivedere molte candidature all'interno dello stesso partito, che dà adito all'esaltazione dei singoli e offre ghiotte occasioni alle eterne minoranze di mettere in discussione la leadership del partito democraticamente eletta"
E mi dispiace... ma su questo punto non sono proprio d'accordo. Perchè a 2 (o più) personalità valide, seppur appartenenti allo stesso partito, dovrebbe essere negata la possibilità di confrontarsi alle primarie? Perchè dovrebbe essere negata ai cittadini la possibilità di scegliere trai 2? Le primarie servono proprio per individuare il candidato migliore, quello più gradito ai cittadini, non hanno lo scopo di legittimare la candidatura del partito di maggioranza.

Cesare Dornetti ha detto...

La mia convinzione relativa al cambiamento del regolamento non vuole essere nel segno della chisura verso le tante personalità valide, ma nella responsabilizzazione dei partiti locali nella ricerca del candidato più adeguato. Io non ho la ricetta giusta, però un dibattito a mio parere è necessario.

davide ha detto...

secondo me le primarie hanno preso una brutta piega. l'impressione è che è troppo semplice guidare i risultati da parte di forze esterne alla sinistra e quindi far scegliere il candidato sbagliato