mercoledì, maggio 12, 2010
domenica, aprile 25, 2010
Un amaro 25 aprile.
Oggi è stato un amaro 25 aprile. Ero alla manifestazione di Porta S.Paolo stamattina e ho vissuto una situazione indecente. Mai avrei pensato di vedere certe immagini al corteo dei partigiani. C'è un misto di odio e stupidità che fa paura. Ci sono pezzi di "sinistra" (uso le virgolette perchè non vedo niente di sinistra in loro) che onestamente mi fano un po' schifo. Ho sentito parole indecenti nei confronti dei rappresentanti della gloriosa brigata ebraica. Ci sono cose che non si possono tollerare, soprattutto se compiute da chi si dice antifascista, ma si comporta da squadrista della peggiore specie.
martedì, aprile 20, 2010
E' Trota, non Delfino. E si vede.
Onestamente non ero sicuro di volerne parlare, vista la bassezza del personaggio. Poi ho pensato alle 13.000 preferenze che Renzo Bossi, il figlio di Umberto, soprannominato dai suoi "la trota" (evidentemente il delfino è troppo intelligente), ha raccolto nella provincia di Brescia alle ultime elezioni regionali e non ho resistito. La fesseria del giorno si riferisce a una domanda posta a proposito dei prossimi mondiali di calcio, in particolare al sentimento di unione che viene fuori quasi esclusivamente durante le competizioni sportive. Lui ha risposto che non tiferà Italia e fin qui, pur essendo una scelta discutibile, ci può stare. Ma poi ha cominciato (strano!) a sproloquiare mettendo in luce la sua grande cultura, inciampando sulla bandiera italiana, dicendo che: "Il tricolore, per me identifica un sentimento di cinquant'anni fa". E' evidente che le ripetizioni degli anni scolastici non sono bastate a colmare anche le basilari lacune di storia. E mi chiedo, chi gli spiegherà a quando risale il nostro tricolore? chi gli racconterà che è nato in "padania"? e chi tra i virtuosi padani si porrà domande a proposito del tanto sventolato merito, vedendo il risultato del familismo targato Bossi? Probabilmente nessuno. Vi lascio con le sagge parole di Gigi Riva:"Se non sta bene può anche andarsene dall'Italia, nessuno ne farà una malattia...".
venerdì, aprile 16, 2010
Marco, dov'è l'inciucio?
Caro Marco Travaglio,
io sono un tuo sostenitore della prima ora, da quando ancora ragazzino per caso trovai in tv un'allegra chiacchierata tra Daniele Luttazzi e un ospite giornalista. Tuttora ammiro la tua capacità di tirar fuori dalle carte processuali con ironia le verità scomode che nessuno racconta, senza guardare in faccia a nessuno. Da qualche tempo osservo in maniera più distaccata del solito le tematiche dei tuoi interventi e mi risulta sempre più evidente la volontà di concentrarti sul Partito Democratico. La maggior parte delle volte hai pienamente ragione, ma sto cominciando a pensare che in parte sia diventata una vera e propria linea editoriale che, come sappiamo, vende molto. Oggi mi è saltato agli occhi l'articolo del "Fatto Quotidiano" che gridava all'inciucio, per il voto da parte del PD della legge "salva-effetti" del decreto "salva-liste" bocciato il giorno prima in Parlamento. Ora mi spiego. Nella bagarre pre-elettorale, il PDL per salvarsi dalle irregolarità commesse in fase di presentazione delle liste, ha provato ha cambiare le carte in tavola con l'emanazione del decreto "salva-liste", entrato immediatamente in vigore ma con la necessità dell'approvazione definitiva del Parlamento entro i 30 giorni successivi. Ieri è passato un emendamento del PD che ha bocciato "il salva-liste", evitando di creare di fatto un pericoloso precedente. Oggi lo stesso PD ha proposto una legge "salva-effetti" del citato decreto che, come prevede la Costituzione, permette di considerare valide le elezioni, nonostante si siano svolte durante il periodo in cui era in vigore il decreto poi decaduto. Allora mi chiedo: dov'è l'inciucio?
Vi invito a leggere la dichiarazione di voto dell'on.Bressa a proposito del salva-effetti
Vi invito a leggere la dichiarazione di voto dell'on.Bressa a proposito del salva-effetti
sabato, gennaio 02, 2010
Speriamo bene...
Il 2010 sarà un anno importante per il mondo, l'Italia, per ognuno di noi. A livello globale si stanno definendo nuovi scenari, la rivoluzione verde in Iran, le nuove frontiere del terrorismo, il comportamento della gestione Obama, il ruolo di Russia, Cina e India, per non dimenticare le possibili evoluzioni degli strascichi pluriennali di guerre e simili. Poi c'è la famigerata crisi, che nei prossimi mesi continuerà a colpire a casa nostra, nonostante l'informazione di regime, a suon di licenziamenti e tagli per tutti i gusti. Potrà essere un anno fondamentale per l'Italia, nel bene o nel male. Nutro sempre la speranza di liberarci da zavorre che da troppo tempo tendono ad asfissiarci, a bloccare un naturale sviluppo democratico, economico e sociale della nostra gente. Ma la speranza da sola non è nulla, senza l'impegno personale si trasforma automaticamente in illusione. Dobbiamo lavorare tutti affinchè la speranza sia un punto d'arrivo fattivo, non un discorso filosofico. E allora diamo espressione al nostro malessere soprattutto giovanile, ma anche di lavoratori, genitori, pensionati, immigrati, cittadini, senza dimenticare la dimensione dell'alternativa. La cosa di cui ha più bisogno l'Italia è la programmazione e il perseguimento di quei grandi obbiettivi sociali che ci permetterebbero di diventare una democrazia matura, nonostante le resistenze ultraconservatrici e provinciali forgiate a immagine e somiglianza di un personaggio che ha condizionato la politica da quando avevo l'età di 12 anni (ora vado per i 28). Il mio augurio per tutti noi è di trovare tutta l'energia necessaria a smantellare questo blocco presente in tutti gli schieramenti politici (anche se in proporzioni parecchio diverse), per sentirci davvero parte di questo Paese.
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