Onestamente non ero sicuro di volerne parlare, vista la bassezza del personaggio. Poi ho pensato alle 13.000 preferenze che Renzo Bossi, il figlio di Umberto, soprannominato dai suoi "la trota" (evidentemente il delfino è troppo intelligente), ha raccolto nella provincia di Brescia alle ultime elezioni regionali e non ho resistito. La fesseria del giorno si riferisce a una domanda posta a proposito dei prossimi mondiali di calcio, in particolare al sentimento di unione che viene fuori quasi esclusivamente durante le competizioni sportive. Lui ha risposto che non tiferà Italia e fin qui, pur essendo una scelta discutibile, ci può stare. Ma poi ha cominciato (strano!) a sproloquiare mettendo in luce la sua grande cultura, inciampando sulla bandiera italiana, dicendo che: "Il tricolore, per me identifica un sentimento di cinquant'anni fa". E' evidente che le ripetizioni degli anni scolastici non sono bastate a colmare anche le basilari lacune di storia. E mi chiedo, chi gli spiegherà a quando risale il nostro tricolore? chi gli racconterà che è nato in "padania"? e chi tra i virtuosi padani si porrà domande a proposito del tanto sventolato merito, vedendo il risultato del familismo targato Bossi? Probabilmente nessuno. Vi lascio con le sagge parole di Gigi Riva:"Se non sta bene può anche andarsene dall'Italia, nessuno ne farà una malattia...".
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