giovedì, ottobre 04, 2012

Lo strano Totem delle regole

L'attacco alla dirigenza (o alla diligenza) del Partito Democratico portata avanti da Matteo Renzi sulle regole delle prossime primarie di coalizione ha dell'incredibile. Stiamo parlando soprattutto della volontà di rendere vincolante l'iscrizione dei votanti all'albo degli elettori del centro-sinistra e l'organizzazione della competizione su un doppio turno. Scartando quest'ultimo punto, la cui efficacia pratica e politica può essere dibattuta elencando una sfilza di pro e contro, la creazione dell'albo degli elettori mi sembra un punto irrinunciabile per un corretto esito della competizione. L'appunto che fanno i renziani sul fatto che sia necessario aprirsi all'elettorato di centro-destra è pura follia. Dobbiamo ricordare che le primarie servono a identificare la guida politica di una futura coalizione di governo di centro-sinistra, per cui lo scopo è indicare la persona più adatta a portare avanti questo percorso e non viceversa cambiare l'identità del partito per farla calzare a misura di uno specifico candidato. Il gioco è tutto qui, decidere in famiglia chi sarà la persona più indicata a trasformare le nostre idee in atti concreti di governo. Quale azienda farebbe scegliere il proprio amministratore delegato alla concorrenza? Quale squadra di calcio farebbe scegliere la formazione da schierare in campo agli avversari? Il coinvolgimento del resto del Paese avverrà grazie alla bravura del candidato prescelto durante la campagna elettorale per le elezioni politiche, come è sempre stato e come avviene in tutte le democrazie. 

E poi lasciatemi dire che l'attacco di Renzi assume toni quasi berlusconiani. Attaccare la modifica delle regole usufruendo delle stesse modifiche, facendosi paladino della immodificabilità delle regole stesse. Eppure Renzi sa bene che senza le modifiche "ad personam" dello statuto del PD non potrebbe neanche partecipare alle primarie. E invece sta lì ad alimentare le divisioni, preparando il campo alla sua scissione per abbracciare quella parte di elettorato di centro-destra che a lui sta tanto a cuore.     

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi permetto di portare delle obiezioni da osservatore simpatizzante del PD ad iscritto dello stesso:

1. Il sarcasmo del titolo. Con la cultura delle regole non credo si possa scherzare e in ogni modoè sempre stato un cavallo di battaglia della dirigenza del PD per cui l'uso dell'immagine del totem per la sua difesa mi pare fuori posto.

2. L'albo degli elettori. Certamente è legittima la scelta di eliminare il rischio di "corruzione" del voto da parte dello schieramento avversario, però sembra davvero singolare che venga posto solo ora da un partito che si fregia di avere tra le sue fila fior di cultori del diritto pubblico comparato. Proprio ora che per la prima volta le primarie sembrano realizzare una prospettiva di contendibilità sostanziale e non solo formale del potere. Da fuori sembra davvero una scelta frutto del panico e non è bello.

3. La decisione "in famiglia". Corretto che una famiglia debba far scegliere solo ai familiari, ma perchè quelle scelte hanno effetto solo su di loro. La scelta del capo del governo ha invece effetti su tutti i cittadini, anche queli che fanno parte "dell'altra famiglia". Qui non siamo di fronte alla scelta di un segretario di un partito ma di una guida politica, per di più in un momento in cui le due famiglie stanno anche sostenendo lo stesso governo, ovvero un momento di transizione e di caos in cui ci andrei cauto a stringere i confini.

4. L'impossibilità di Renzi di partecipare alle primarie La posizione è corretta ma allora perchè non si dice "non puoi partecipare perchè per il PD può partecipare solo il segretario"? Forse perchè sarebbe patetico per un partito che ha fatto delle primarie la sua bandiera? Le primarie hanno senso se il potere è contendibile altrimenti sono una presa in giro. Se serie espandono il recinto di un partito, fanno entrare aria nuova che a volte può divetare vincente. Le precedenti fatte per Prodi e Veltroni (che pure si fregiarono di un mandato di milioni di persone, quindi molto superiore al numero degli iscritti) sono state accettabili (anche se inutili) perchè erano le prime e perchè le condizioni oggettive non avevano determinato una contendibilità sostanziale. Ora che questa si è determinata questa frenata è assolutamente controproducente.

Concludendo e scusandomi per la lunghezza ti faccio notare che il vincitore di questa competizione non deve raccogliere i voti delle centinaia di migliaia di iscritti ma quello delle decine di milioni di elettori e la differenza non è di poco conto.

Infine la mia opinione: secondo me Renzi rappresenta l'unica alternativa possibile a Monti. Nessun altro candidato tra quelli al momento sul tavolo delle primaria ha la minima possibiltà di portare il PD ad un successo tale da determinare un governo diverso da quello attuale. renzi quest possibilità per me ce l'ha proprio perchè può sfondare i recinti. Perciò se si vuole un secondo governo Monti sostenuto di nuovo da PD, PDL e UDC allora si voti chiunque alle primarie, ma se sivuole un governo diverso secondo me si deve sostenere Renzi.

Cesare Dornetti ha detto...

Provo a rispondere ai punti che hai elencato.
1.La scelta del titolo è una scelta puramente "editoriale", uno strumento che generalmente serve a mettere un accento, ovviamente superficiale, a un concetto di fondo. Certamente può piacere o non piacere e ne prendo atto.
2.Secondo me la scelta dell'albo degli elettori non toglie contendibilità alle candidature, ma è semplicemente un patto di intenti tra la coalizione e il proprio elettorato consolidato.
3.La decisione va presa in famiglia intesa come elettorato e non come iscritti, per evitare di snaturare la direzione stessa della spinta politica. Faccio un esempio. Alle primarie si presenta un candidato con posizioni ultraconservatrici, totalmente avulse dagli ideali di riferimento del progressismo. Certo, grandi masse di persone che mai avrebbero votato a sinistra andrebbero a votare per lui alle primarie. Ammettiamo che quel candidato risultasse vincitore: alle successive elezioni diventerebbe l'espressione della coalizione dei progressisti o dei conservatori?
4.In un paese normale Renzi si sarebbe sognato di fare tutto questo baccano. In un Paese normale le regole non si mettono in discussione, soprattutto in un periodo fragile come quello che stiamo vivendo. A Renzi rimprovero di aver messo il PD con le spalle al muro, nell'impossibilità mediatica di poter far rispettare le regole.

Le primarie tra più esponenti del PD oggi sono un errore, per un motivo molto semplice. Tutti i documenti programmatici, i gruppi di lavoro, le battaglie, le posizioni prese dal partito in questi anni sono espressione di un ciclo politico che è iniziato con le primarie e deve finire con le elezioni. E alla fine del ciclo politico si tirano le somme sulla qualità della proposta politica, sulla forza e sui risultati ottenuti. Non si può rischiare che, dopo tutto il lavoro e la mediazione di anni, a tre mesi dalle elezioni si debbano stravolgere tutte le determinazioni votate nelle assemblee dei delegati. Sarebbe la definitiva morte delle aspirazioni democratiche all'interno del partito, che cederebbero il passo al puro leaderismo. E onestamente di leaderismo negli ultimi anni ne ho visto fin troppo.

Anonimo ha detto...

1. OK. Mi hai convinto. Ma era solo una questione polemicala mia di poco conto.

2 e 3. che a questo punto si fondono. Invece l'iscrizione all'albo, ovvero la pubblicità della posizione politica incide sulla contendibilità. Non è certamente un problema per gli iscritti ma lo è invece per i non iscritti tra cui ci sono quelli cui non darebbe fastidio e quelli cui darebbe fastidio. Per chiarirsi... tu non sai chi sta scrivendo ma lo conosci. Ebbene questo elemento di anonimato incide e come nella comunicazione. Metterci la faccia oppure non mettercela non è la stessa cosa, per questo incide sulla contendibilità perchè amplia o restringe il confine, e ovviamente incide solo sui non iscritti al partito per cui il problema non sussiste. La verità è che l'assenza dell'albo non porta al rischio di vittoria di candidati ultraconservatori (ipotesi astratta e non credibile) ma favorisce le posizioni centriste.

4. se renzi ha fatto questo per mettere il partito con le spalle al muro è una scorrettezza e un errore. parli però come se lui non facesse parte del partito. mi sembra però indiscutibile che se abbracci le primarie come metodo devi accettare i rischi del ribaltamento delle posizioni per cui a questo punto il partito ha secondo me una posizione ambivalente, una contraddizione su cui fa leva renzio ma che esiste a prescindere da lui

Infine le primarie sono un sistema di selezione leaderistico della linea politica. Certo che come dici... "Non si può rischiare che, dopo tutto il lavoro e la mediazione di anni, a tre mesi dalle elezioni si debbano stravolgere tutte le determinazioni votate nelle assemblee dei delegati" ma allora non ha senso utilizzarle come metodo di scelta

Anonimo ha detto...

Ah... dimenticavo... sono Paolo... l'anonimato era solo funzionale