Su Repubblica.it hanno aperto una sezione riguardante i manifesti elettorali e alcune "modifiche" divertenti. Ve ne riporto qualcuna, perchè ci conviene sdrammatizzare la situazione...








parlato molto della questione morale relativa ai candidati-condannati. Per la prima volta una forza politica, il Partito Democratico, ha deciso di non far partecipare alle proprie liste i condannati per reati come l'associazione mafiosa, la corruzione e così via. Ovviamente, per non restare indietro anche in questo, le altre forze politiche si scapicollano annunciando delle misure più o meno simili. Tra questi i più fantasiosi sono sicuramente quelli del Pdl, del Berluska per intenderci. Sentite e tremate. Il folkloristco coordinatore di Forza Italia, infatti, ieri ha detto che avrebbero ripulito le liste considerando "eventuali procedimenti penali che riguardano nostri parlamentari o eventuali candidati, esclusi naturalmente quelli che, come sappiamo, hanno un origine di carattere politico". Il gioco è fatto. Il Pdl non presenterà candidati interessati da procedimenti penali, tranne quelli che secondo loro sono "perseguitati politici". Bella scusa.
a essere numerosi e la cosa devo dire che mi fa avvicinare, nonostante alcune riserve iniziali, al PD. Le ultime due cose che mi hanno fatto piacere sono l'inserimento di candidati dei Radicali nelle liste del PD e, soprattutto, l'esclusione di DeMita per raggiunti limiti di età. Per quanto riguarda i Radicali, è un buon segno la disponibilità del partito alla discussione, soprattutto riguardo alle tematiche legate alla laicità e all'etica. L'esclusione i De Mita mi fa ben sperare per il futuro. Finalmente, dopo tante chiacchiere, qualcuno cerca di risolvere la questione anagrafica del Parlamento italiano, anche a costo di perdere i voti che un candidato forte come De Mita è sicuro di portare a casa. Va a finire che qualcosa cambia sul serio...
un po' sollevato perchè significa che non sono ancora un pazzo paranoico, allarmista, comunista e pessimista dedito alla sistematica critica di tutto e tutti, dall'altra è venuta fuori unasituazione insopportabile. Così l'attentato incendiario di ieri al Coming Out, lo storico locale gay della capitale, ci fa tornare indietro di tanti anni, o meglio ci fa finalmente tornare a pensare che alcune fasce di popolazione non godono del rispetto sociale, che è la prerogativa di una società civile. Una società civile non solo garantisce la tolleranza, ma anche il dialogo, la comprensione delle differenze e lo sfruttamento in positivo delle stesse. Io mi sento offeso della mano che ha incendiato il Coming Out. Mi sento offeso dall'indifferenza di molta gente, dal sottile menefreghismo di chi non sente propri certi bisogni umani e sociali. Probabilmente neiprossimi giorni verrà organizzata una manifestazione di solidarietà a Roma, sembrerebbe venerdì prossimo. Vi terrò aggiornati.
quelli di cui non bisognerà mai smettere di discutere e approfondire, anche alla luce dei notevoli sviluppi della medicina e delle sue applicazioni nell'individuazione delle malattie dell'uomo, già dallo stato di feto. L'aborto come l'eutanasia, giustamente, ci interrogano ogni giorno in modo sempre più impegnativo, in quanto coinvolgono il significato stesso che la società dà alla vita, l'inizio ma anche la sua fine. Risulta dunque evidentemente chiaro che quando si parla di vita è disastrosamente sbagliato porre le questioni in forma partitica, proprio quello che ha fatto Ferrara. Trovo orribile che in questa campagna elettorale si parli di aborto e della legge 194, quella che regolamenta tale materia, una conquista della nostra società. Mi chiedo cosa significhi un partito Prolife. Che tutti gli altri sono contro la vita? Veramente, non riesco a capire. L'unica cosa che mi viene in mente (cattiva) è che si cerchi di rosicchiare qualche voto cattolico dopo l'uscita dell'UDC dalla destra. Lo so, sono troppo cattivo, ma come dice Andreotti "a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca".
"il coraggio dei valori". Già l'associazione tra valori e politici nostrani è un po', diciamo così, "complicata", poi quando si vede il faccione del sen. De Gregorio viene da ridere. E' un riso isterico. De Gregorio venne eletto nel 2006 nelle liste dell'Italia dei Valori, ma una volta "asceso" fu pronto a vendersi al migliore offerente. E indovinate che era il migliore? Non lo nomino, tanto lo conosciamo tutti. Comunque il buon De Gregorio riuscì a farsi nominare presidente della commissione difesa del senato, accordandosi con la destra. Ovviamente Di Pietro o mandò a quel paese, ma il senatore non si perse d'animo e fondò un nuovo partito, Italiani nel Mondo, col quale si presenterà alle prossime elezioni. Certo, se i valori sono quelli mostrati da De Gregorio stiamo freschi, eppure sono sicuro che in molti si riconosceranno...
ntitolato "Berlusconi: Italy's 'comeback kid'?", in cui si spiega molto bene la situazione politica italiana e le sue prospettive. Vi risparmio l'idea che hanno di Berluska e Prodi, diametralmente opposte a quelle predominanti in Italia, ma nell'articolo la cosa che più mi ha colpito è una domanda semplice ma efficace. Ve la riporto. "Where are the young politicians, the Barack Obamas, the David Camerons of Italian politics?". Bella domanda.
sono, per vari motivi. Certo che in questo balletto abbiamo assistito a cambiamenti sostanziali di idee da parte di alcuni soggeti politici. Pensate ad AN, i paladini del referendum, quelli che mettevano in discussione il predominio di Berlusconi. Nei mesi scorsi Fini faceva lo splendido, dicendo addirittura addirittura di "menare" all'interno della CdL. Negli ultimi mesi si è fatto bello sui media facendosi vedere come un antagonista alla premiership di Berlusconi, criticando in continuazione Forza Italia e proclamandosi indipendente rispetto ai suoi disegni. E' arrivato addirittura a diventare il maggiore promotore del referendum per la modifica della legge elettorale. Dopo tutte queste figate è bastato un Mastella qualsiasi a determinare un cambio di rotta degno della finale di Coppa America. Da allora gli slogan sono diventati "al voto subito con questa legge elettorale" e "corriamo tutti insieme con Berlusconi, il leader naturale della CdL". Un bel cambiamento, ma siamo abitusti a vedere questi salti mortali da parte di chi ostenta sempre eccessivamente la massima coerenza delle proprie scelte politiche.