In questi ultimi giorni non si fa altro che parlare della questione sicurezza a Roma. All'improvviso abbiamo scoperto che a Roma "si vive con la paura dello stupro" come ho sentito oggi al tg, e che la gente ha paura di uscire di casa. Tutte queste cose mi hanno sconvolto, soprattutto mi è venuto il dubbio che io viva una sensazione delle cose completamente diversa da quella che è la realtà della città in cui vivo. Dall'altra parte ho il forte sospetto che sia in atto una delle solite manovre pre elettorali, per cercare di vincere il ballottaggio alle prossime elezioni comunali da parte delle destre, sminuendo tutto il lavoro fatto dalle precedenti amministrazioni di centrosinistra. Da ingegneraccio, però, ho il vizio di affidare le mie valutazioni anche all'analisi dei dati che abbiamo a disposizione. Dando un'occhiata quà e là alle varie statistiche di settore su internet, tutti i dati portano agli studi dell'Unione Europea. E indovinate che ho "scoperto"? Leggete:"La realtà però è ben diversa, infatti si contano "solo" 714 omicidi volontari nel 2004 contro i 1186 avvenuti nel 1981. C'è stato quindi un calo complessivo del numero dei delitti compiuti in tutti questi anni corredato comunque da picchi avvenuti per esempio a cavallo tra gli anni '80 e '90 portando a 1916 morti. Quando qualcuno pronuncia la parola "malavita" o "criminali" molto spesso il nostro pensiero ricade inesorabilmente sulla mafia. L'opinione comune diffusa in Italia direbbe che il nostro stato non è sicuro, è pieno di criminali e, ultimamente, che è pieno di immigrati. Il rapporto criminalità immigrazione non è però sempre vero in quanto Roma risulta la capitale più sicura al mondo con 0,4 morti ogni 100 mila abitanti. Nel resto dell'Europa invece la media arriva ad essere anche di 4,7 morti ogni 100 mila abitanti, come accade ad Amsterdam". Cosa devo pensare? Devo pensare male, come al solito...
13 commenti:
...non so da che parte di Roma vivi, ma ti chiedo vivamente di iniziare a credere che tu vivi in una dimensione differente dalla realtà. La paura che tu pensi sia solo "costruita" per fini elettorali, non ti auguro mai di provarla davvero. Prova a sostituire alle tue serie statistiche un esperienza personale di vita, abitando, per esempio in qualche complesso dalle parti di un campo nomadi e poi ne riparliamo.
il post secondo me non dice che è tutto rose e fiori. è evidente che a roma ci siano problemi, ma guarda caso il caso esplode prima delle elezioni comunali.
IO APPOGGIO L'IDEA DI CESARE E VI RIPORTO ANCHE QUALCHE DATO A PROPOSITO DEGLI STUPRI. LEGGETE CON ATTENZIONE.
http://www.corriere.it/cronache/07_dicembre_10/stupri_stranieri_istat_17ce1b8e-a70e-11dc-a6a3-0003ba99c53b.shtml
Vedo che ho scatenatouna certa discussione sull'argomento, e ne sono contento. Volevo aggiungere alcuni elementi alla discussione.
1)Non ho mai detto che a Roma tutto è perfetto. Esistono dei problemi di sicurezza, ma nelle dimensioni tipiche di tutte le metropoli. Avete mai fatto un giro nelle periferie di Parigi? Nelle grandi aree urbanizzate, alcuni fenomeni criminali fanno parte del sistema e sono difficilmente eliminabili.
2)L'eco che provoca uno stupro è tale da pensare che la cosa sia vissuta come un "evento" totalmente lontano dalla normalità della vita cittadina. Lo scalpore è, dunque, un elemento che determina una sostanziale tranquillità della vita quotidiana.
3) Leggendo l'articolo proposto da Giulia ( a proposito, ve lo riscrivo in basso ) si capisce come la realtà degli stupri e delle violenze sulle donne porta a identificare le maggiori colpe all'interno delle famiglie.
http://www.corriere.it/cronache/07_dicembre_10/stupri_stranieri_istat_17ce1b8e-a70e-11dc-a6a3-0003ba99c53b.shtml
voi state fuori dal mondo.... e mi meraviglio di Giulia, che è una donna... siete veramente bravi a postare link da dietro uno schermo... si vede che avete la fortuna di poterci stare! Ma perchè oltra a parlare tramite carta stampata non vi occupate di tutto l'altro che succede e che non viene denunciato per totale sfiducia rispetto alle istituzioni? Rapine, scippi, vandalismo, furti.. Tutto ciò è realtà e la soluzione è soltanto una: repressione e espulsione degli autori.
da come parli emerge la tua intolleranza razziale. associ automaticamente il reato allo straniero, visto che parli di espulsione. io, da donna, m la prendo di più con chi sfrutta la nostra debolezza psicologica in casa, sapendo che difficilmente denunceremo .
cara chicca...
ogni singolo ha la sua storia che merita il necessario rispetto per cui è chiaro che la paura provata da chiunque non possa essere attenuata da una statistica. però la società è la somma di tutti i singoli individui che la compongono e la paura provata o mai provata da ognuno di loro non può essere valore assoluto delle condizioni generali. altrimenti basterebbe per stabilire che la città è sicura utilizzare l'esperienza di qualcuno che non ha mai avuto paura. per questo ci sono le statistiche, per poter valutare la frequenza delle cose a prescindere dalle storie dei singoli.
sulla paura ci sarebbe poi tanto da riflettere perchè è ormai uno degli assi principali su cui si gioca il dibattito pubblico sul ruolo della città e non solo perchè oggettivamente la città da luogo della sicurezza e della rpotezione si sta trasformando nel luogo dell'insicurezza e della paura, ma anche perchè sulla paura ho l'impressione che cominci a nascere una vera e propria industria.
paolo
un conto è la violenza tra le mura domestiche, un conto è la violenza che rischi di subire in strada. Sono due problemi completamente differenti e il fatto che voi lo consideriate un solo aspetto ne fa emergere l'irrealtà del vostro pensiero. Cara anita, da quello che dici intuisco (e soffro a dirtelo, come donna) che tu possa anche tollerare una violenza a meno che non sia "familiare". Ma fammi il piacere! magari sei anche tra quelle che metterebbe il braccialetto "segnaletico" proposto questa mattina da Rutelli..
allora ha ragione icaro a dire che tutta la faccenda ha i contorni della campagna elettorale...
che abbia contorni elettorali non c'è dubbio ma, cara anita, non sfuggire alla domanda che ti ho fatto!
quale domanda?
se tu possa tollerare o no anche una violenza, a meno che non sia "familiare"..(da quello che scrivi emerge questo e, come donna, lo considero abominevole...)
come potrei mai tollerare alcun tipo di violenza? ma che c'entra la violenza privata con la città in cui si vive?
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