E' di qualche giorno fa la notizia che la polizia avrebbe intercettato un piano della camorra per uccidere Roberto Saviano, l'autore di "Gomorra", libro che è diventato anche un film che racconta alcune realtà legate alla criminalità organizzata. Oggi ho letto un pezzo in cui Saviano diceva di non farcela più, di voler scappare da tutto questo. Povero Roberto! A 28 anni si trova solo (è questa la cruda realtà), sempre in fuga, accerchiato oltre che dalla camorra, anche da una parte del potere, dall'invidia, dalla gente che si ostina a dire davanti alle telecamere che tutto ciò che ha scritto è frutto della sua fantasia. Come vorrei fare qualcosa in questo momento di solitudine! Per tutti noi il capitolo Saviano si chiude con l'ultima pagina del libro e l'ultima scena del film, ma è nel silenzio della sua quotidianità che si completa la violenza della camorra. La violenza della condanna alla solitudine per chi si ribella allo stato delle cose, di chi denuncia il male perchè ha la forza di sperare. Forza Roberto!
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