Chi si aspettava le scuse di Santoro, ieri sera è rimasto a bocca asciutta. Anzi, la puntata di ieri di Annozero suonava molto come una beffa a quanti hanno alzato un polverone sul nulla. La "puntata riparatrice" non è stato altro che un ribadire i concetti espressi in quella precedente e chissà per quale motivo ora va tutto bene. Almeno per ora. Dico "almeno per ora" perchè l'ultima volta le critiche non sono arrivate subito dopo la trasmissione, ma dopo quasi due giorni, segno di pianificazione assoluta nel colpire un ambiente scomodo. Non è stata una mossa a caldo, spinta da un sussulto emotivo di indignazione reale. Ieri sera le beffe si sono susseguite. Iniziando da Travaglio con un pezzo secondo me magnifico sui giornalisti in tempi di catastrofi, passando per l'intervista al vescovo di L'Aquila (tra i più indignati per la scorsa settimana) che ha ammesso candidamente di non aver visto la puntata incriminata, concludendo con le vignette inviate da Vauro (secondo me un vero capolavoro) e il processo della Guzzanti al vignettista. E nulla ha potuto fare Ghedini, che si trovava (onestamente contro voglia) nella posizione imbarazzante del censore. Cari custodi dell'unità nazionale, della corretta informazione, del buon gusto vignettistico, che vi aspettavate?
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