Le primarie sono passate. Il mio cerchio alla testa ancora no. Le ultime settimane della campagna per Ignazio Marino sono state intense, fare lo scrutatore al gazebo di Piazza del Popolo una prova di resistenza fisica e non solo. Ma questo maledetto cerchio non riesce a cancellare l'entusiasmo che è montato poco a poco, rendendo la mia scelta irrazionale di iscrivermi al PD nel luglio scorso un motivo di spinta in avanti verso una dimensione partecipativa e, soprattutto, propositiva della mia vita politica. Durante la campagna ho ascoltato molta gente delusa, sconfortata, tradita da un progetto apparentemente sfiorito prima di sbocciare, ma che irrazionalmente (disperazione?autolesionismo?) per l'ennesima volta (molti dicono "questa è l'ultima") hanno deciso di dare il loro contributo. Il più grande augurio che posso fare al Partito Democratico ,e di riflesso all'Italia, è quello di riuscire a trasformare l'irrazionalità in energia positiva. Perdere quest'occasione avrebbe conseguenze disastrose.
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