In questi ultimi dieci giorni ha destato molto interesse il fenomeno dei "Los Indignados", i giovani che hanno letteralmente occupato le piazze delle principali città spagnole. E' un movimento di contestazione al sistema politico esistente che, secondo loro, ha bloccato il Paese impedendo di fatto l'adozione di misure efficaci di sviluppo e contrasto alla crisi economica. Si sono scagliati con il sistema bipolare, quello composto dai due grandi partiti, il PSOE (partito socialista) e PPE (partito popolare), colpevoli di essere vecchi e inadeguati. Il risultato? Le elezioni amministrative del weekend scorso hanno premiato proprio il PPE, che ha staccato di dieci punti i socialisti, i cui voti si sono dispersi verso partiti minori. Non vi nascondo che l'evoluzione grillina degli spagnoli mi abbia piuttosto colpito, anche perchè, come avviene in Italia, il dibattito proposto viene colto solo da una parte del Paese. E alla fine, andando così le cose, la Spagna si troverà con un partito di governo che annienterà il welfare. Per Los Indignados vale quello che vale per noi giovani Italiani: per cambiare la politica bisogna farlo in prima persona, occupando le piazze ma soprattutto lavorando giorno per giorno, impegnandosi dentro la politica. Se ciò non avvenisse il movimentismo avrà come unico effetto la spaccatura delle forze progressiste, garantendo il governo indiscusso delle destre, le stesse che hanno affossato il progetto europeo e il concetto stesso di solidarietà tra stati.
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