La probabile fine della forza politica più populista d'Italia, che ha segnato in negativo gli ultimi vent'anni della vita del nostro Paese dovrebbe strapparmi un sorriso. Pensare alla fine di quel degrado culturale che ha spinto gli Italiani uno contro l'altro, a vedere i migranti come nemici da scacciare, a minare tutti i simboli dell'unità d'Italia e ad alimentare qualsiasi tipo di intolleranza dovrebbe essere un sollievo. Invece rabbia, solo rabbia. Pensare alla "distrazione" di denaro pubblico destinato ai rimborsi elettorali per usi impropri non può che scatenare ira, perchè non si tratta solo di un furto, ma di uno sfregio nei confronti di un popolo che arrancando sta cercando di pagare quel debito accumulato in decenni di cattiva gestione dello Stato. E che dire di tutte le persone che hanno varcato abbondantemente la soglia della povertà, dei cassaintegrati, dei disoccupati, dei pensionati, di quegli imprenditori che non ce la fanno e si tolgono la vita. Certo, è doveroso attendere gli sviluppi delle indagini congiunte delle procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria, ma le accuse sono davvero pesanti, si parla addirittura del coinvolgimento di personaggi legati alla 'ndrangheta. Vedremo come andrà a finire, in ogni caso spero che questa bomba generi opportuni effetti nello scenario politico nazionale.
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