Finalmente la corsa alla candidatura per il centrosinistra alle prossime elezioni è terminata. E' stata una sfida lunga, dura, coinvolgente. Sono state settimane in cui il dibattito all'interno della coalizione ha coinciso con la discussione dell'intero Paese. Un grande risultato, quindi, suggellato da una grande affluenza alle urne nonostante i forti venti dell'antipolitica che spazzano l'Italia. Un risultato reso possibile dal profondo radicamento delle forze politiche nei territori, un rapporto che ha resistito ai tanti anni di euforia leaderistica della politica italiana. Un radicamento fatto dei militanti autorganizzati che hanno organizzato i comitati per i candidati alimentando il dibattito locale in maniera capillare, di partiti che hanno offerto la propria struttura per costituire lo scheletro dell'organizzazione e poi le migliaia di volontari sempre pronti a fare un passo avanti quando c'è da offrire un contributo alla collettività. E' stata una grande festa della democrazia, di partecipazione, di gente che ci ha messo la faccia già dal 4 novembre, data d'inizio delle registrazioni. E' stata una dimostrazione che il popolo di centrosinistra è vivo e ha una voglia matta di dare una svolta a questo Paese. E' stato un segnale che la politica a tutti i livelli deve afferrare. Una richiesta di cambiamento, di discontinuità rispetto alla politica del ventennio berlusconiano, che sostituisca "l'uomo solo al comando" con la condivisione delle scelte e il cammino collettivo. E oggi non nascondo di essere orgoglioso di aver partecipato a questo grande evento. Orgoglioso delle persone con cui ho lavorato fianco a fianco e del progetto collettivo che stiamo tutti insieme portando avanti. Orgoglioso e consapevole di offrire un contributo alla crescita dell'Italia e che il cammino sarà ancora lungo e complesso. Consapevole che il percorso sarà tortuoso e faticoso, ma che alla fine ce la faremo.
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