lunedì, maggio 21, 2007

Il documentario della BBC sui preti pedofili

Ecco il documentario (diviso in 4 parti) realizzato dalla BBC sui preti pedofili in Irlanda e Americhe. Vi assicuro che è inquietante. Non voglio commentare.



5 commenti:

Anonimo ha detto...

Che schifo!Spero che Santoro riuscirà a pubblicare il documentario sulla RAI. L'Italia ha bisogno di questo tipo di coraggio giornalistico.

Andrea

Anonimo ha detto...

E' tremendo

Cesare Dornetti ha detto...

Vi riporto qualche notizia sul Crimen Sollicitationis, citato nel documentario, raccattata in rte su Wikipedia.


Crimen sollicitationis (in latino "crimine di provocazione")[1] è un documento riservato emesso nel 1962 dal Sant'Uffizio (oggi Congregazione per la Dottrina della Fede), diretto «a tutti i patriarchi, arcivescovi, vescovi e altri ordinari del luogo, anche di rito orientale».

Il documento, redatto dal card. Alfredo Ottaviani e approvato da papa Giovanni XXIII, stabiliva la procedura da seguire secondo il diritto canonico nelle cause di sollicitatio ad turpia (latino, "provocazione a cose turpi"), cioè quando un chierico (presbitero o vescovo) veniva accusato di usare il sacramento della confessione per fare avances sessuali ai penitenti.

Il documento è di per sé destinato a regolare lo svolgimento dei processi canonici nel caso della sollicitatio ad turpia.

Il documento stabilisce le procedure da seguire in tutte le fasi del procedimento, iniziando dalla maniera di ricevere la denuncia, e disciplinando la forma di compiere le indagini, la maniera di citare il presunto colpevole, di emettere la sentenza, di fare ricorso.

In particolare, l'esito delle indagini può essere diverso:

nel caso che il fatto appaia senza alcun fondamento, si dichiara nell'atto e si distruggono i documenti accusatori;
nel caso gli indizi siano vaghi e indeterminati, il caso viene archiviato per l'evenienza che appaiano elementi nuovi;
nel caso che ci siano indizi certi del fatto, ma non sufficienti per istituire l'azione accusatoria, si procede all'ammonizione del sacerdote e si conservano gli atti per l'eventualità di sviluppi futuri;
nel caso che gli indizi siano sufficienti, il sacerdote viene citato in giudizio e si svolge il processo.
Alla fine del processo si stabiliscono le pene canoniche per il colpevole: sospensione a divinis, e – secondo la gravità – dichiarazione di inabilità al ministero ecclesiastico, privazione di tutti i benefici, dignità, voce attiva e passiva, e inabilità agli stessi, riduzione allo stato laicale nei casi più gravi. Vengono indicate specificamente le circostanze aggravanti: il numero e la condizione delle persone provocate, specialmente se minorenni e consacrati a Dio con i voti religiosi; la forma della provocazione, specialmente se unita a insegnamento falso o a falso misticismo; la turpitudine degli atti commessi; il carattere diuturno delle conversazioni disoneste; la reiterazione; la recidività dopo l'ammonizione; la speciale malizia del provocante. Si tratta quindi una pena che diventa pubblica nel momento in cui viene eseguita, anche se il procedimento ecclesiastico è stato portato avanti in tutta segretezza.

L'ultimo titolo del documento stabilisce che le stesse norme e la stessa procedura sono da seguire anche nel caso del crimen pessimum (il "crimine peggiore"). Il documento precisa che intende con esso i "fatti esterni osceni gravemente peccaminosi commessi o anche solo pianificati da un chierico in qualunque maniera con una persona del proprio sesso" (n. 71). Si dice poi (n. 73) che si equiparano al crimen pessimum anche gli atti dello stesso tipo compiuti con bambini o animali. Stabilisce anche cosa fare nel caso dei "religiosi esenti".

La prima volta che Crimen sollicitationis apparve sotto i riflettori fu nel 2001 in quanto ne fu fatta menzione in una lettera scritta dall'allora Cardinale Ratzinger ai vescovi del mondo, riguardante nuove procedure atte a fronteggiare le accuse sugli abusi sessuali minorili da parte di preti cattolici.[5].

Carmelo ha detto...

Incredibile.
Pensare che la chiesa possa proteggere se stessa in questo modo mi lascia senza parole.
Incredibile è come riesca a dimenticare i principi su cui è basata in nome dell'apparenza.
Come se un ospedale, per apparire migliore, continuasse a far operare un chirurgo alcolista (magari che ha trovato la laurea in omaggio con il dash), e non solo, minacciasse anche i pazienti per tacere sull'accaduto.

Anonimo ha detto...

condivido quello che avete scritto, però attenti a non individuare tutti i preti come pedofili...