venerdì, giugno 08, 2007

Ecco perchè si va in piazza

L'arrivo di Bush a Roma mi ha scatenato un immenso bisogno di scendere in piazza. E' del tutto evidente che la cosa non cambierà la dinamica della storia, ma manifestare il dissenso verso quell'uomo (ma soprattutto quello che rappresenta) è qualcosa di doveroso. Per dire che la guerra non è l'unico modo per risolvere le controversie internazionali, ma soprattutto non deve essere la principale linea guida per l'economia. Per dire che il rispetto dei diritti umani deve essere un valore assoluto, da non mettere mai in discussione, neanche quando c'è da eliminare qualche personaggio scomodo. Per dire no alla pena di morte (gli USA sono in prima fila tra i contrari alla moratoria internazionale presso l'ONU). Per dire che l'ambiente è un patrimonio comune e va rispettato, dunque è necessario attuare delle contromisure adeguate (gli USA non hanno firmato il Protocollo di Kyoto). Per dire che il riarmo non serve a nessuno, ma anzi aumenta il rischio di tensioni internzionali difficilmente controllabili. Per dire basta allo scontro di civiltà tra occidente ed oriente, tanto caro a Giorge W. Non credo all'"asse del male". Non credo al suo modello di democrazia, figuriamoci alla sua esportazione. Lo so, penserete che sono il solito comunistaccio (e lo ripeto per l'ennesima volta,non sono comunista...), ma come si fa a restare a casa?

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