giovedì, giugno 14, 2007

Si TAV

Forse ci siamo, la TAV si farà. L'accordo trovato ieri tra governo e autorità locali sulla realizzazione della linea ad alta velocità ferroviaria che collegherà Torino a Lione è di un'importanza assoluta. La sinistra radicale, fortunatamente, non è riuscita a bloccare il progetto, che comunque è stato modificato nel tracciato ascoltando i cittadini e le difficoltà relative alla prima soluzione, tanto contestata. La posta in gioco è veramente alta. Riuscire a fare questo collegamento significa riuscire a entrare nel traffico di merci europeo dalla porta principale, oltre alla mobilità dei cittadini. Non partecipare a questo progetto (in parte finanziato dall'Unione Europea) significherebbe restare in qualche modo fuori dal processo di unificazione continentale. Pensate che nel progetto dell'UE è prevista la direttrice Palermo-Berlino di alta velocità. Di questa direttrice, per ora, sono terminati solo alcuni tratti (ad esempio la Roma-Napoli). Capite bene l'importanza che l'AV può rappresentare, in termini di opportunità di scambio, per le zone d'Italia un po' lontane dal centro dell'Europa. Avanti così.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutto completamente SBAGLIATO!!!!

TORINO-LIONE Strategia No tav
Far comprare da migliaia di persone le terre interessate dal percorso dell'alta velocità. Per rendere le operazioni di esproprio più complicate. L'iniziativa "Compra un posto in prima fila" coinvolge sostenitori No-tav nei cinque continenti/


I No-Tav non mollano. Hanno deciso di cambiare strategia, ma sempre con lo stesso scopo, come dice il Bové della ValSusa, Alberto Perino, ovvero "fare come fa il granello di sabbia, che fa inceppare il grande ingranaggio": l'ultima iniziativa consiste nel far comprare da migliaia di persone le terre interessate per rendere le operazionidi esproprio molto più complicate. L'iniziativa si chiama "Compra un posto in prima fila" e coinvolge personaggi No-tav dislocati in tutto nei cinque continenti.
"In questo modo - spiega Perino - quando dovranno mandare le relative lettere per notificare gli espropri o le occupazioni temporanee necessarie per fare gli scavi per i sondaggi sul terreno, espropri che potranno anche legalmente essere impugnati, si troveranno un bel problema davanti". I No-tav hanno spiegato di aver già tutto predisposto anche grazie all' ausilio di periti, geometri e avvocati e di aver già un notaio a disposizione che sta mettendo a punto la documentazione.
Ciascun oppositore alla Tav acquisterà un metro quadrato di terra dagli attuali proprietari (molti dei quali fanno parte del Comitato No-tav) in modo da spalmare su migliaia di persone la proprietà dei siti in questione. "Due degli attuali proprietari hanno già messo in vendita i loro terreni in quote - ha spiegato Perino - e presso il notaio ci sono già i preliminari che potrebbero essere firmati a giorni. Ma stiamo cercando di farsì che la firma degli atti diventi un happening, una manifestazione di massa. Tutti i nuovi acquirenti firmeranno lo stesso giorno e questo consentirà anche di ridurre i costi".
Perino ha poi aggiunto che da quando la notizia del lancio di questa nuova campagna è apparsa sui giornali, sono arrivate molte telefonate. La nuova iniziativa dei No-tav arriva in un momento delicato in quanto il governo è dimissionario e quindi meno forte. Mercoledì a Roma è previsto la riunione del tavolo politico a palazzo Chigi.
"Nel 2005, con la strategia messa in atto allora, ovvero con le grandi manifestazioni - ha concluso Perino - abbiamo impedito l'apertura dei cantieri e il ritiro del progetto. Per il 2008 abbiamo pensato che era giusto cambiare qualcosa nella nostra lotta, ma sempre con lo stesso scopo, contrastare la costruzione di questa linea ad Alta Velocità che anche l'Osservatorio ha definito inutile, e chiedere che l' attuale linea ferroviaria, utilizzata solo per un quinto, venga potenziata. Si risparmierebbe milioni di soldi pubblici, di nostri soldi".
11 febbraio 2008

Anonimo ha detto...

i notav, e i nimby in generale, sono solo feccia che va raschiata via. Loro e chi li giustifica. Andy