mercoledì, gennaio 30, 2008

T come Tribunale, T come Teatro.

Ieri è andato in scena un altro spettacolo a mio avviso vergognoso. A Como si è svolta laprima udienza del processo per la strage di Erba, in cui furono brutalmente assassinati Raffaella Castagna, il figlio Yousef, Paola Galli e Valeria Cherubini. Che tristezza vedere che alle sei del mattino all'esterno del tribunale era presente una folla disposta a fare la fila per condendersi un biglietto d'ingresso. Il giudice ha disposto la presenza al massimo di 60 persone, ma la richiesta è clamorosamente più elevata. Che dire? Ormai gli italiani, istigati dai mezzi di comunicazione, vivono queste vicende come dei reality show, in cui vittime e carnefici diventano vere e proprie star. Pensate a Cogne, a Perugia, Garlasco e via dicendo. C'è stato e c'è un martellamento continuo da parte delle tv e dei giornali, che ci ha riempito di "informazioni" a noi inutili. La sensanzione è quella che da molto tempo ormai è denuncia da Sabina Guzzanti, cioè che tutto l'interesse per questo tipo di vicende non sia altro che un'arma di distrazione di massa. E noi italiani ci facciamo distrarre con una certa facilità.

1 commento:

Anonimo ha detto...

caro icaro, l'immagine che hai scelto la dice lunga... la colpa è di VESPA! non ne possiamo più dei suoi plastici!