lunedì, maggio 26, 2008

Discriminazione.

Nelle scorse settimane si è fatto un gran parlare (anche su questo blog) della posizione espressa dal ministro Carfagna a proposito del Gay Pride, facendo di fatto passare in secondo piano tutta quella serie di problematiche relative alla discriminazione degli omosessuali. Il ministro allora se la cavò dicendo che anche lei ha amici omosessuali, ma che stanno benissimo e non soffrono di alcuna restrizione sociale. Ovviamente tutti coloro che hanno espresso pareri contrastanti con i suoi (e della sua parte politica) sono stati additati come i soliti comunisti che remano contro il ministro a prescindere. Quando si parla, bisogna dare il giusto peso alle parole, così vi riporto la definizione di due parole magiche (Wikipedia):

Discriminazione
: è il trattamento non paritario attuato nei confronti di un individuo o un gruppo di individui in virtù della loro appartenenza ad una particolare categoria.
Omofobia: un insieme di atti e di comportamenti avversi all'omosessualità o alle persone omosessuali.

Oggi un ragazzo di 18 anni è stato accoltellato dal padre, solo perchè si è dichiarato omosessuale. Il padre ha dichiarato "Non ci ho visto più. Troppo la vergogna e il disonore per questa storia". Purtroppo questa situazione di violenza non è un caso isolato e in molti si vergognano a denunciare gli aggressori, che troppo spesso si nascondono tra le mura domestiche. Spero che il ministro torni sui suoi passi, abbandonando i pregiudizi ideologici, e dia il giusto peso a una delle forme di discriminazione latente più presenti nel nostro paese.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Icaro, a mio avviso il caso del padre che accoltella il figlio gay accusandolo di aver disonorato la famiglia è un fenomeno di omofobia generato principalmente da un arretratezza culturale. Non c'entra nulla con il caso del Ministro Carfagna che nega il patrocinio al Gay Pride, secondo me con ragioni condivisibili. Secondo me la condizione degli omosessuali in Italia di tutto ha bisogno tranne che di vedersi identificata in una manifestazione di cattivo gusto come il gay pride. Grazie

Cesare Dornetti ha detto...

Le motivazioni della Carfagna non riguardavano il gusto buono o cattivo della manifestazione, ma si riferivano a qualcosa di più profondo. Ha afferato che il problema delle pari opportunità non coinvolge gli omosessuali, quindi mi sembra che il post sia pertinente da questo punto di vista.

Anonimo ha detto...

caro lord

magari di cosa ha bisogno la condizione degli omosessuali è bene lasciarlo decidere agli omosessuali e non ad un ministero. quanto al caso del figlio gay accoltellato è chiaro che il contesto di arretratezza incide ma sempre perchè vi ha attecchito una cultura discriminatoria.

paolo