In questi giorni in cui la crisi economica fa la parte del leone nell'informazione (o disinformazione) italiana, d'altra parte anche io ho dedicato un po' di post a riguardo, non possiamo far finta di niente su quello che sta succedendo nel Mediterraneo alla luce delle ultime due tragedie del mare. I dati sono allarmanti. Parliamo di almeno 1700 morti dall'inizio dell'anno, 200 sulla tratta tunisina e 1500 su quella libica (guardate attentamente il video dell'intervento dell'on.Sarubbi alla Camera per avere un'idea). In questo dramma di dimensioni apocalittiche il nostro paese sembra vivere distrattamente, incanalato com'è ormai da troppo tempo in un approccio astioso nei confronti dei migranti. Ma qui parliamo di vite umane, di persone che per disperazione o costrizione si mettono su un barcone andando incontro a pericoli di ogni genere. Uomini, donne e bambini senza speranza, vittime della fame e delle guerre. E noi restiamo qui con il cuore indurito dalla cura leghista e xenofoba, mostrando il volto peggiore dell'Italia in nome di non si sa cosa. L'immigrazione è un fenomeno che va gestito e amministrato con intelligenza e razionalità, ma se perdiamo l'umanità perderemo tutto.
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