venerdì, agosto 12, 2011

La nostra pena

Il governo ora accelera. Saltano le ferie estive dei ministri (in realtà solo di alcuni, non esageriamo...) e dei big di partito. Si riuniscono le commissioni, il ministro relaziona (senza dire niente di specifico), l'altro ministro (quello che ormai si comprende solo quando fa le pernacchie) fa la solita scena del ribelle prima di piegarsi in serata. La situazione, come ha detto Gianni Letta "precipita", subito corretto da Minzolini che al tg1 ha sostituito il verbo con "cambia velocemente". Scene da regime che si trova ad affrontare tutti quei nodi che ha fatto finta di non vedere negli ultimi anni. E ora siamo sicuri che imporranno a noi di scioglierli, con il nostro lavoro, i sacrifici, i risparmi (chi ce li ha!) e le pensioni. Mi chiedo quale sia la pena giusta per questi inetti gestori del potere, persone talmente capaci da fare affondare una delle potenze economiche mondiali. Questi hanno davvero la stoffa! Però riflettendoci ho pensato che loro stessi sono la pena per il popolo italiano, immaturo, troppo spesso incline al compromesso per il vantaggio personale, la corruzione, la mancanza di senso civico e dello Stato. Da questa crisi inizieremo a raccogliere i frutti di 15anni di berlusconismo e decenni di gestione clientelare della politica. Impareremo la lezione?  

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