Ieri, dopo quasi tre anni, si è fatta luce sulle motivazioni che hanno portato all'uccisione di Francesco Fortugno, l'allora vicepresidente del Consiglio Regionale calabrese. Era il maggio 2005, durante le primarie del centrosinistra a Locri. I retroscena delle indagini che hanno portato ai primi provvedimenti giudiziari sono a dir poco agghiaccianti. Fortugno è stato ucciso per "lasciare il posto" a Domenico Crea, il primo tra gli esclusi della lista della Margherita alle elezioni regionali. Crea risulta il fulcro del sistema clientelare della sanità in Calabria, sostenuto dalla famiglia mafiosa Marcianò. Lo stesso Crea fece ottenere alla residenza per anziani Villa Anya (di sua proprietà) l'accreditamento dal servizio sanitario nazionale. senza possedere alcun requisito necessario. Una cosa è certa,siamo ancora all'inizio. Spero che ci sia la forza e la volontà politica di proseguire le indagini per determinare tutte le responsabilità connesse alle infiltrazioni della mafia nella vita pubblica della mia regione. Il lavoro è tanto, la fiducia un po' di meno.
1 commento:
in calabria servirebbe un reset generale di tutto ciò che riguarda la politica, l'amministrazione pubblica e la gestione dei servizi alla collettività. questi mafiosi, parlo dei politici, fanno scappare via tutte quelle persone più che capaci dalla regione, togliendo ogni possibilità di sviluppo.
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