martedì, luglio 26, 2011

Più educazione, meno sicurezza.

Con questo post provo a chiudere il cerchio su questi giorni passati a riflettere su quello che è accaduto in Norvegia. Sulle ragioni profonde di un gesto che, per quanto estremo, rappresenta una componente non trascurabile della società occidentale. Le parole pronunciate da Borghezio sono espressione di un pensiero che è realmente presente e condiviso da una parte del mondo occidentale, per cui oltre alla giustificata indignazione si dovrà pensare a come costruire un futuro privo di certe deviazioni. E risuonano le parole lucide e lungimiranti, nonostante lo stato di shock, del sindaco di Oslo "c'è bisogno più di educazione che di sicurezza". Come dargli torto, come non sentirsi spronati a dare un contributo in questa direzione, come non sentirsi comunque coinvolti! E allora vi ripropongo un video che ho postato un po' di tempo fa, ma che oggi è più che mai di attualità. E' uno spezzone di un documentario francese sui movimenti neofascisti europei. Sentite la strategia per raggiungere il potere che Borghezio consiglia agli estremisti neri francesi, fa rabbrividire. Puntare sul regionalismo, governare i piccoli comuni, presentarsi come un movimento cattolico, per non far vedere alla gente la vera faccia dei nostalgici neofascisti. E' questa la chiave di lettura, l'humus culturale che ha alimentato il pensiero di Breivik. Dobbiamo esserne consapevoli per vigilare ed agire di conseguenza.

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