giovedì, luglio 28, 2011

Sulla questione morale

Non ci si può nascondere dietro a un dito, le ultime vicende giudiziarie che stanno riguardando esponenti del Partito Democratico creano istintivamente una sensazione di imbarazzo e rabbia. La questione morale a mio parere c'è sempre stata all'interno di tutti i partiti politici, causata dalla distorsione delconcetto stesso che si ha in Italia del ruolo della politica e di chi la pratica a livello dirigenziale e istituzionale. Il nodo è proprio questo. Troppo spesso la politica è un tassello all'interno di un sistema più ampio di affari e non un soggetto terzo. Il problema è profondo, perchè questo status è spesso accettato o addirittura promosso dai non politici, per questo sono convinto che la vera questione morale sia quella presente nella società italiana in generale, che vede il potente di turno non come una persona che ha il dovere di lavorare per la collettività ma come uno da farsi amico per ricevere favori. E parlo a tutti i livelli, dalla piccola raccomandazione ai grandi appalti. E' questo il motivo per il quale in Italia le rivoluzioni sono altamente improbabili.

Detto questo devo spendere due parole tornando sulla questione all'interno del PD. In primo luogo ci sono delle inchieste giudiziarie che devono serenamente fare il loro corso. Fino al chiarimento della vicenda ritengo doverosa la sospensione dagli incarichi istituzionali e di partito, a patto di una qualche garanzia sulla velocità dell'accertamento dei fatti contestati. A questo proposito proporrei l'istituzione di un criterio di priorità da applicare a tutti i procedimenti che riguardano gli eletti. E' interesse collettivo chiarire la colpevolezza o l'estraneità dei nostri rappresentanti rispetto a presunti illeciti. Resta il fatto che bisogna fare più attenzione nella selezione dei candidati, cercando di uscire il più possibile dalla logica di cui ho scritto prima, che ahimè in Italia porta tanti voti. E' una scelta di coraggio, difficile, ma che solo il PD può affrontare determinando un cambiamento per il paese. Paradossalmente liberarsi dall'eredità del passato che ha caricato sulle spalle della nostra generazione una montagna di debiti non è semplice, probabilmente perchè nella stanza dei bottoni ancora non ci abbiamo messo piede. E comunque apprezzo il modo in cui il segretario Bersani sta affrontando a viso aperto la questione. Ammettere e combattere il marcio è la condizione necessaria per preservare e far crescere il lavoro dei tanti, tantissimi che onestamente si impegnano per un futuro migliore per l'Italia.

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