"E' come sul Titanic: non si salvano neanche i passeggeri di prima classe". Queste le parole di Tremonti pronunciate ieri al Senato nel suo intervento di presentazione della manovra finanziaria. Una manovra dura, che richiederà grandi sacrifici a un paese che da troppi anni vive in condizioni difficili, da ben prima dell'inizio della crisi internazionale. Il problema è che in questi anni i passeggeri in prima classe sono diventati sempre più ricchi e spocchiosi verso gli altri, hanno aumentato il lusso delle loro suite mentre l'equipaggio della nave non ha fatto nulla per salvare quei poveracci che nel tentativo di tenersi aggrappati alla nave cadevano in mare. Ora la prima classe dice di aver paura, ma noi lo sappiamo, le prime scialuppe saranno per loro. Stanno già lì, ai piani alti. E sono sicuro che non si esiterà ad uccidere pur di salirci su. D'altronde la solidarietà sociale è un qualcosa che in questi anni si è dissolta nell'egoismo delle caste, dei gruppi di potere, di chi considera il lavoro come una merce qualsiasi. Figuriamoci se questa gente da oggi inizierà a remare dalla stessa parte di chi sta già da tempo in condizioni di svantaggio. Oggi serve un nuovo equipaggio, che abbia il compito di portare a breve la nave in salvo e di gettare le basi per una convivenza civile nel segno dell'equità sociale. Le insidie del mare sono tante, non basterà schivare un iceberg.
Nessun commento:
Posta un commento