venerdì, dicembre 30, 2011

Gli auguri di Icaro

E così anche quest'anno volge al termine. E' stato un anno difficile e di svolta, i cui tratti fondamentali sono stati la crisi economica dell'occidente e la caduta di molti regimi nella cosiddetta primavera araba. E poi non dimentichiamoci la caduta del regimetto italiano, in quella fantastica notte romana. Ora guardiamo avanti, il 2012 sarà un altro anno duro, quindi ci meritiamo tutti un bel po' di auguri.



Auguri a chi non trova o ha perso il lavoro, perchè ritrovi la speranza;
alla politica, perchè ritrovi la dignità perduta;
agli evasori, perchè di ingordigia si muore;
agli aquilani, perchè la notte dovrà pur passare;
ai volontari di qualsiasi tipo, perchè senza di loro sono dolori;
ai fratelli d'Italia non riconosciuti, dai che sarà l'anno buono!
al Vaticano, al netto dell'ici;
a Berlusconi, perchè si goda la pensione;
al governo, perchè sia ossessionato dalla parola equità:
alle popolazioni arabe, che ci hanno dato una grande lezione di dignità;
al popolo russo, che ne vedrà di tutti i colori;
all'Europa, che si ritrovi dopo anni di smarrimento;
agli emarginati, che possano trovare un posto al sole;
ai detenuti, perchè la dignità vale per tutti;
alle donne, al netto delle femministe rancorose;
agli omosessuali, perchè la discriminazione prima o poi sarà abbattuta;
agli onesti, che portano sulle spalle questo paese;
a chi non smette di sognare, perchè ci trascinerà fuori da questo schifo;
all'Italia, perchè non perda mai il coraggio di lottare.

martedì, dicembre 27, 2011

Edison e le altre

La notizia dell'accordo tra EDF (Electricitè De France) e i soci italiani di Edison, che vede i francesi acquisire il controllo di quest'ultima con una quota di capitale pari a circa l'80% è solo una tessera del complicato puzzle che sta determinando il progressivo passaggio di forti realtà industriali del nostro Paese nelle mani di investitori stranieri. In questi ultimi mesi e anni stiamo assistendo all'abbandono dei capitali italiani nei confronti di imprese che hanno fatto la storia e continuano a fare il PIL italiano. Proprio quest'anno abbiamo assistito ad altri due grandi colpi da parte di gruppi d'oltralpe, come la Parmalat finita nelle mani del colosso Lactalis e Bulgari passata sotto il controllo di LVMH. E non dimentichiamo negli scorsi anni Fendi, Bottega veneta, Ferrè, BTicino, Valentino e tanti altri marchi che sono passati nelle mani di gruppi stranieri. Ora non voglio fare dei discorsi sull'italianità delle aziende, perchè è evidente che il mercato debba essere libero di esprimersi in una dimensione internazionale, però mi chiedo perchè la classe imprenditoriale italiana non faccia nulla per contrastare questa progressiva perdita di controllo delle risorse del sistema economico globale del Paese. Si, perchè questa perdita di pezzi importanti genera nel medio periodo un impoverimento generale dell'economia nazionale. Faccio un esempio lampante, quello dei gruppi della grande distribuzione, tra i quali in Italia godono ormai di una posizione dominante le francesi Auchan e Carrefour. Secondo voi queste aziende con chi faranno  prevalentemente accordi commerciali per le forniture dei prodotti alimentari? E' un dato di fatto che in queste catene si trovino molti prodotti realizzati o distribuiti da aziende francesi, cosa del tutto comprensibile da un punto di vista economico. E allora il punto è proprio questo, la classe imprenditoriale italiana avrebbe tutto l'interesse a trattenere il controllo di società strategiche nei vari campi, capaci di dare ossigeno ad interi settori produttivi. Invece l'individualismo e la poca attitudine al confronto sta creando situazioni ottimali per l'acquisizione di imprese italiane importanti da parte di altri soggetti, che invece hanno capito l'importanza dell'aggregazione e ne sfruttano la potenza. Dalla crisi se ne esce anche grazie a una classe imprenditoriale che capisca il mondo e le sue evoluzioni. Purtroppo ho l'impressione che molti siano ancora in alto mare.    

mercoledì, dicembre 21, 2011

Non dimentichiamo i complici.

Mi scuso con i lettori non catanzaresi di questo blog, ma la situazione che si è creata nel capoluogo negli ultimi giorni ha catalizzato la mia attenzione, se non altro per la sua assurdità. Le dimissioni di un Sindaco eletto a furor di popolo nove mesi fa, così perentorie e senza avvisaglie, con motivazioni a dir poco catastrofistiche per il futuro della città non possono non fare riflettere. E allora a quanto ho già scritto nel precedente post voglio soltanto aggiungere una riflessione che riguarda la gestione finanziaria del Comune in questi mesi, alla luce degli scenari da bancarotta a cui ha fatto riferimento il dimissionato Michele Traversa. Mi chiedo, dunque, possibile che della situazione finanziaria se ne sia accorto soltanto ora? E se l'ex Sindaco ne era già a conoscenza da tempo, perchè non ha iniziato con un opera di risanamento? E aggiungo, se dunque la situazione si sapeva fosse così grave, perchè si è proceduto con opere di carattere straordinario (vedi la pineta di Giovino, il trenino a Catanzaro Lido, ecc.) senza porre problemi di fattibilità finanziaria? Se il Sindaco non ne era a conoscenza vorrebbe dire che si è contraddistinto per una gestione quanto meno "leggera" delle casse del Comune, altrimenti si passerebbe dal livello "colposo" a quello "volontario", ancora più grave e ripugnante. Ma un Comune non è governato da una sola persona, per cui credo sia necessario aprire un dibattito pubblico sul ruolo dei vari esponenti all'interno degli Assessorati, del Consiglio Comunale e dei Partiti che hanno preso in mano le redini della città dopo le ultime elezioni. E a poco servono le risse verbali all'interno del centrodestra: la situazione si è creata per un concorso di colpa di tutti questi soggetti, molti dei quali sono sicuro che si presenteranno anche alla prossima chiamata alle urne. Con quale faccia, mi chiedo, gli artefici di un tale fallimento potranno trovare il coraggio di tappezzare con la propria immagine i muri della città tradita? E soprattutto, quanto sarà lucida e attenta la memoria dei Catanzaresi?       

sabato, dicembre 17, 2011

Michele Traversa e la politica spazzatura.

Oggi che il Sindaco di Catanzaro Michele Traversa ha rassegnato le dimissioni scegliendo di mantenere la carica di Parlamentare è istruttivo fare mente locale sul percorso che lo ha portato a diventare primo cittadino del capoluogo. Lui ha sempre giocato al ruolo del salvatore della patria, la sua campagna elettorale era intitolata "Finalmente". Sarebbe lecito chiedergli se il suo comportamento sia attribuibile a schizofrenia politica, opportunismo o semplice cialtroneria. Per rinfrescarci la memoria vi riporto le parole contenute nel preambolo del suo programma elettorale: "Oggi bisogna recuperare il tempo perduto e riappropriarsi del futuro con scelte politiche precise, che restituiscano alla città il suo ruolo guardando alle variazioni e ai mutamenti di una società in pochi anni completamente cambiata". Grandi parole, da uomo che si fa carico dei problemi della città che intende guidare. Parole appunto. E allora signor Traversa, le sue scelte politiche oltre che precise, sono molto chiare. Ed esprimono inadeguatezza e irresponsabilità, opportunismo e inganno. Ancora ricordo l'accoglienza che l'aspirante primo cittadino riservò a quei catanzaresi lontani che per amore della propria città si mobilitarono e accorciarono le distanze tra Catanzaro e i luoghi in cui vivevano, ignorando che l'aspirazione di un sindaco è quella di amministrare tutti i cittadini. Ci chiamò alieni. Lui e l'esercito di rifiuti della politica si facevano vanto del proprio amore per Catanzaro. Noi che eravamo andati via per mille ragioni, non avevamo il diritto di volere una città diversa da quella che ci era stata impacchettata in decenni di cattiva amministrazione. Ed eccolo l'amore per la città, lo vediamo (anche) oggi, mentre il signor Traversa accampa scuse ridicole e offensive per giustificare la sua scelta. E lo fa con una calma che dovrebbe far riflettere anche quelli che lo hanno sostenuto con tanto ardore. Addirittura nell'intervista ai giornalisti lascia intendere che comunque aveva avvisato che se gli avessero chiesto di segliere tra le due cariche avrebbe potuto lasciare quella di sindaco. Un caso esemplare di politica spazzatura. Cari Catanzaresi, cari concittadini, quando vi sveglierete?       

mercoledì, dicembre 14, 2011

Effetti collaterali.

Gli atti folli sono sempre effetti (collaterali?) di un qualcosa che viene da più lontano. E' inutile girarci attorno, la strage di Firenze avvenuta ieri non è un caso. Uccidere degli uomini seguendo un preciso criterio non può che essere frutto di un pensiero stratificato nel tempo che a un certo punto diviene ossessione. Ma la matrice ideologica è la culla in cui questa deformazione viene alimentata. L'assassino di Firenze, Gianluca Casseri, era un militante di CasaPound, l'organizzazione di estrema destra che da tempo cerca in tutti i modi di mostrare al Paese una faccia presentabile, con scarsi risultati. Basta guardare gli episodi di cronaca in cui sono coinvolti i loro associati o quelli di Blocco Studentesco, la costola studentesca del movimento. Non poche volte sono stati infatti riconosciuti membri dell'organizzazione tra i protagonisti di episodi di violenza. E vedere il loro leader Iannone ieri sera dalla Annunziata descrivere Casa Pound, praticamente come dei missionari in questo mondo cattivo, mi ha fatto ribrezzo. E come si sono mossi celermente alcuni parlamentari in difesa di Alberto Palladino, detto Zippo, uno dei capetti di Casa Pound riconosciuto dai militanti del PD che hanno subito una violenta aggressione qualche tempo fa! Ora nessuno vuole dire che Casseri sia stato armato da CasaPound, però è certo che gesti di questo tipo nascono da un retroterra culturale violento e razzista.    

Solidarietà a Dieng Moustapha, Diop Mor e alla comunità senegalese. E da Italiano sento un profondo sentimento di sete di giustizia e di vergogna.

martedì, dicembre 13, 2011

Valencia, il Sud e la cultura in Italia.

Devo dire che ogni volta che passo qualche giorno all'estero torno sempre con il doppio stato d'animo di chi ha fatto prendere un po' di ossigeno al proprio cervello ma che ritorna faticosamente alla routine quotidiana. Poi si fanno i confronti tra quello che c'è altrove e quello che c'è in casa nostra, confronti che il più delle volte fanno male. E se viaggiando nei paesi nordici comunque si fa sempre l'eccezione di base riguardo il clima, lo stile di vita e la matrice culturale completamente diversi rispetto ai nostri, lo stesso non vale per i paesi latini, con i quali è possibile un metodo di confronto più stringente. Così il mio viaggio a Valencia durante l'ultimo ponte mi ha stimolato alcune riflessioni. 
Camminando per le strade di Valencia un meridionale come me si sente a casa. Si, perchè il legame si avverte fortissimo. Il calore, la lingua, lo stile dei palazzi così simile a quello di casa nostra. Tutto il resto è in un'altra dimensione. Una città a misura d'uomo. Mezzi pubblici efficienti, pulizia, piste ciclabili, servizi per il turismo in abbondanza. E le persone che hanno abitato a Valencia con cui ho parlato mi hanno confermato le mie impressioni. Guardando la città ho pensato a come sarebbero diventati i centri del sud Italia se la storia avesse preso delle strade diverse da quelle che ha percorso. E poi la cultura. La cultura non è soltanto avere dei posti splendidi da visitare, una storia infinita o musei traboccanti di opere d'arte. La cultura è soprattutto divulgazione, condivisione e coscienza del sapere. Quello che in gran parte manca in Italia e che ho trovato in quel posto straordinario che è la città della scienza disegnata da Calatrava. Che bello vedere un posto di questo genere così affollato, i bambini che imparano la fisica giocando, le famiglie che fanno la fila per vedere le proiezioni dei documentari sullo straordinario schermo emisferico di 900mq. Tornando a casa l'amara considerazione è che negli ultimi vent'anni ci siamo completamente fermati. Eppure sono stati anni di sviluppo repentino e straordinario che hanno permesso a un Paese come la Spagna di risollevarsi da una condizione di netta inferiorità rispetto all'Italia, che invece è sprofondata in un oblìo che costerà tanto riscattare. 

lunedì, dicembre 05, 2011

Attenti al rospo

All'indomani della caduta di Berlusconi e della nomina del nuovo governo sapevamo che sarebbero arrivati i giorni difficili delle scelte dolorose. La presenza di Monti e del suo governo tecnico d'altronde non ha che questa finalità. Come la maggior parte delle persone e dei partiti italiani io ho sostenuto e sostengo questo esecutivo di emergenza, ma nella consapevolezza che non si tratta del "mio" governo. 
Proprio in quest'ottica bisogna essere pronti a ingoiare rospi, se questo sforzo è utile a una proficua concertazione tra le varie parti politiche per la definizione delle giuste misure contro la crisi italiana. L'unico pallino è l'equità, l'unica cosa che in questi momenti può far mantenere al nostro complicato popolo la coesione sociale e l'unanimità di intenti. Propriio per questo la lettura delle misure proposte dal governo mi ha lasciato un po' perplesso. E non mi ha colpito l'aumento dell'età pensionabile, cosa di cui si avverte la necessità al netto di un'attenta analisi sulle tipologie di impiego e su svariati aspetti di cui non c'è il tempo di parlare ora, queanto per lo sbilanciamento complessivo degli interventi. A mio avviso l'ipotesi della patrimoniale andava in questa direzione, così come la tassazione sulle rendite finanziarie. Bene la tassazione sulle somme scudate e quella sui beni di lusso, la riduzione dei costi della politica provinciale e l'ICI ( anche se sarebbe stato meglio affidarla ai Comuni). A proposito di questo sarebbe stato un segnale importante il "coinvolgimento" delle attività economiche della chiesa al risanamento, tramite l'applicazione dell'ICI sugli immobili che producono reddito, così come un provvedimento per la riduzione seria e complessiva degli stipendio dei parlamentari, oltre a una vera e propria dichiarazione di guerra nei cofronti dell'evasione fiscale. Spero che ci saranno margini per fare modifiche alla proposta dell governo. Come si è detto dovremo ingoiare diversi rospi, ma bisogna stare anche attenti a non essere dal rospo inghiottiti.      

venerdì, dicembre 02, 2011

Anche io sono un infame.

La notte tra il 2 e il 3 novembre scorsi un gruppo di militanti del Partito Democratico di Roma venne vigliaccamente aggredito da un gruppo di estrema destra a colpi di calci, pugni e bastonate. Tra questi Paolo Marchionne, capogruppo del PD del quarto municipio ( questo è l'articolo che avevo dedicato all'accaduto il giorno successivo ), che ha riconosciuto insieme agli altri il capo della squadraccia, Alberto Palladino detto "zippo", noto appartenente a Casapound. La denuncia è partita immediatamente, così come le minacce di querela da parte di Casapound, tramite il suo esponente di spicco Gianluca Iannone. Ieri finalmente Palladino è stato arrestato all'aeroporto di Fiumicino di ritorno dalla Thailandia e immediatamente la feccia si è mossa, imbrattando nella notte i muri della città con frasi ingiuriose contro Paolo Marchionne. Cara feccia, scalda le bombole spray, perchè dovrete scrivere al fianco del suo nome anche il mio e quello di tutte le persone che non accettano la prevaricazione e la violenza. E' questione di tempo, ma sarete schiacciati dalla forza della democrazia e della legalità.  

giovedì, dicembre 01, 2011

Non abbassare la guardia

Oggi è la giornata mondiale contro l'AIDS, la malattia che negli ultimi trent'anni ha ucciso circa trenta milioni di persone, con un incremento costante di casi nei paesi del sud del mondo. Un'emergenza planetaria che va a braccetto con l'ignoranza. Si, perchè il virus dell'HIV può essere fermato grazie all'applicazione di semplici metodi di protezione. Questo blog sostiene la giornata mondiale contro l'AIDS e chiede alle istituzioni di sostenere quei Paesi in cui è necessario fornire mezzi e politiche di prevenzione, ma anche di rilanciare in Italia nuove campagne informative a cominciare dalle scuole. Ho l'impressione che negli ultimi anni l'informazione su questo tema, come su tutte le malattie sessualmente trasmissibili, sia calata drasticamente. Un favore all'AIDS che non possiamo permetterci. 


PS: in questo link trovate la geografia dell'AIDS