mercoledì, dicembre 21, 2011

Non dimentichiamo i complici.

Mi scuso con i lettori non catanzaresi di questo blog, ma la situazione che si è creata nel capoluogo negli ultimi giorni ha catalizzato la mia attenzione, se non altro per la sua assurdità. Le dimissioni di un Sindaco eletto a furor di popolo nove mesi fa, così perentorie e senza avvisaglie, con motivazioni a dir poco catastrofistiche per il futuro della città non possono non fare riflettere. E allora a quanto ho già scritto nel precedente post voglio soltanto aggiungere una riflessione che riguarda la gestione finanziaria del Comune in questi mesi, alla luce degli scenari da bancarotta a cui ha fatto riferimento il dimissionato Michele Traversa. Mi chiedo, dunque, possibile che della situazione finanziaria se ne sia accorto soltanto ora? E se l'ex Sindaco ne era già a conoscenza da tempo, perchè non ha iniziato con un opera di risanamento? E aggiungo, se dunque la situazione si sapeva fosse così grave, perchè si è proceduto con opere di carattere straordinario (vedi la pineta di Giovino, il trenino a Catanzaro Lido, ecc.) senza porre problemi di fattibilità finanziaria? Se il Sindaco non ne era a conoscenza vorrebbe dire che si è contraddistinto per una gestione quanto meno "leggera" delle casse del Comune, altrimenti si passerebbe dal livello "colposo" a quello "volontario", ancora più grave e ripugnante. Ma un Comune non è governato da una sola persona, per cui credo sia necessario aprire un dibattito pubblico sul ruolo dei vari esponenti all'interno degli Assessorati, del Consiglio Comunale e dei Partiti che hanno preso in mano le redini della città dopo le ultime elezioni. E a poco servono le risse verbali all'interno del centrodestra: la situazione si è creata per un concorso di colpa di tutti questi soggetti, molti dei quali sono sicuro che si presenteranno anche alla prossima chiamata alle urne. Con quale faccia, mi chiedo, gli artefici di un tale fallimento potranno trovare il coraggio di tappezzare con la propria immagine i muri della città tradita? E soprattutto, quanto sarà lucida e attenta la memoria dei Catanzaresi?       

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