Oggi che il Sindaco di Catanzaro Michele Traversa ha rassegnato le dimissioni scegliendo di mantenere la carica di Parlamentare è istruttivo fare mente locale sul percorso che lo ha portato a diventare primo cittadino del capoluogo. Lui ha sempre giocato al ruolo del salvatore della patria, la sua campagna elettorale era intitolata "Finalmente". Sarebbe lecito chiedergli se il suo comportamento sia attribuibile a schizofrenia politica, opportunismo o semplice cialtroneria. Per rinfrescarci la memoria vi riporto le parole contenute nel preambolo del suo programma elettorale: "Oggi bisogna recuperare il tempo perduto e riappropriarsi del futuro con scelte politiche precise, che restituiscano alla città il suo ruolo guardando alle variazioni e ai mutamenti di una società in pochi anni completamente cambiata". Grandi parole, da uomo che si fa carico dei problemi della città che intende guidare. Parole appunto. E allora signor Traversa, le sue scelte politiche oltre che precise, sono molto chiare. Ed esprimono inadeguatezza e irresponsabilità, opportunismo e inganno. Ancora ricordo l'accoglienza che l'aspirante primo cittadino riservò a quei catanzaresi lontani che per amore della propria città si mobilitarono e accorciarono le distanze tra Catanzaro e i luoghi in cui vivevano, ignorando che l'aspirazione di un sindaco è quella di amministrare tutti i cittadini. Ci chiamò alieni. Lui e l'esercito di rifiuti della politica si facevano vanto del proprio amore per Catanzaro. Noi che eravamo andati via per mille ragioni, non avevamo il diritto di volere una città diversa da quella che ci era stata impacchettata in decenni di cattiva amministrazione. Ed eccolo l'amore per la città, lo vediamo (anche) oggi, mentre il signor Traversa accampa scuse ridicole e offensive per giustificare la sua scelta. E lo fa con una calma che dovrebbe far riflettere anche quelli che lo hanno sostenuto con tanto ardore. Addirittura nell'intervista ai giornalisti lascia intendere che comunque aveva avvisato che se gli avessero chiesto di segliere tra le due cariche avrebbe potuto lasciare quella di sindaco. Un caso esemplare di politica spazzatura. Cari Catanzaresi, cari concittadini, quando vi sveglierete?
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