Domani si svolgeranno le primarie per l'elezione del prossimo segretario del Partito Democratico del Lazio, dopo la penosa esperienza Mazzoli. Le elezioni primarie, come ho spesso scritto su questo blog, sono una grande conquista per l'elettorato di centro-sinistra, un qualcosa che riduce le distanze tra i partiti e gli elettori e aumenta la partecipazione attiva alla vita politica del paese. Ma nel caso delle primarie di domani cambia tutto. Mi chiedo, come si chiedono da tempo in tanti, che senso abbia chiedere agli elettori di votare il segretario locale di un partito in cui magari neanche si riconoscono.Si, perchè rispetto alle primarie per il segretario nazionale in cui i candidati rappresentano i probabili futuri leader di coalizione, in questo caso si tratta di pure e semplici consultazioni relative alla gestione interna del partito. Mi sembra evidente che la teoria "primarie sempre" faccia acqua da tutte le acque, ma soprattutto faccia male alle stesse primarie. Chiamare al voto gli elettori per consultazioni di questo tipo hanno come effetto immediato lo svilimento di questo potente strumento, che per mantenere il suo vigore deve essere usato con intelligenza e parsimonia, pena l'appiattimento e la banalizzazione. Gli organi dirigenti del partito devono essere eletti da chi di quel partito fa parte, ci lavora ogni giorno e contribuisce alla sua crescita. Il diritto di voto è un potere che deve essere esercitato consapevolmente da chi appartiene alla comunità partito e un motivo in più per farne parte. Che rabbia, quindi, la decisione della commissione regionale del PD che ha negato, come da regolamento, il diritto di voto agli iscritti non residenti nel Lazio! In pratica si è stabilito che una parte di quelle persone che dovrebbero essere le uniche accreditate alla determinazione dei propri organi dirigenti non hanno alcun diritto di voto. Io sono uno di questi, faccio politica attiva e ricopro dei ruoli all'interno del Partito Democratico come membro dell'esecutivo di un Circolo e dell'Assemblea del Primo Municipio di Roma eppure non potrò votare il mio segretario regionale. Così, posso tranquillamente affermare che queste primarie hanno certificato l'esistenza degli iscritti di serie B, i fuori sede, che posso offrire impegno ma non possono ricevere diritti. Quanto basta per dire che queste primarie le abbiamo già perse.
Nessun commento:
Posta un commento