mercoledì, giugno 15, 2011

Verso "I Colori di Roma" - Le proposte sul tema della cittadinanza

Come promesso ieri, oggi scrivo sulle proposte di modifica e miglioramento della regolamentazione relativa al diritto di cittadinanza. Per fare questo mi affido al documento di sintesi della proposta approvata dal Partito Democratico durante l'Assemblea Nazionale di Varese 2010. E' evidente che, vista la complessita del tema, sia la materia sia la soluzione alle varie problematiche sono in continua evoluzione.Colgo l'occasione per rinnovare l'invito a partecipare all'evento "I Colori di Roma - Chi nasce e cresce in Italia è Italiano", che si svolgerò nei giardini di piazza Vittorio a Roma il 16 giugno (domani) dalle 17 alle 22.




Chi nasce e cresce in Italia è italiano
Sono 864.000 i figli degli immigrati che vivono in Italia, nel 1992 erano 50.000: in queste cifre è scritto il cambiamento che l’Italia ha vissuto nell’arco di 20 anni. Questi bambini e ragazzi crescono con i nostri figli, frequentano le nostre scuole, i nostri centri sportivi, le nostre piazze e le nostre discoteche. Sono italiani di fatto, ma stranieri per la legge perché la nostra legge sulla cittadinanza obbliga a risiedere in modo continuativo per 18 anni nel nostro Paese prima di poter rivolgere la domanda per ottenerla. In nessuno stato europeo esiste una legge così ostile nei confronti dei minori. Bisogna preparare questi figli dell’immigrazione a essere membri della nostra comunità con relativi diritti, ma anche doveri. Per questo bisogna modificare la legge in vigore sulla cittadinanza e prevedere che i figli di genitori stranieri, da alcuni anni residenti nel nostro Paese, che nascono in Italia o che arrivano bambini in Italia, al momento della nascita o quando concludono il primo ciclo scolastico possono essere riconosciuti come cittadini italiani.

La scuola
Gli alunni figli di immigrati sono il 7 per cento della popolazione scolastica. Prezioso è, in tutto questo, il lavoro silenzioso degli insegnanti che fanno della scuola pubblica italiana una formidabile fucina della convivenza. Siamo impegnati a sostenere questo carattere inclusivo, pubblico e universalistico della scuola e a contrastare le gravi politiche del governo. Il primo passo resta l’apprendimento della lingua e della cultura italiana per i bambini e per gli adulti. Per questi ultimi proponiamo un programma nazionale della scuola pubblica in sinergia con il volontariato, le associazioni e le imprese.

Residenza europea
Dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea potrebbe scaturire una Carta europea dei diritti dei migranti che attribuisca ai migranti quelli che la Carta riconosce come diritti della persona. Si potrebbe inoltre estendere ai migranti lungo-residenti la cittadinanza di residenza e consentire loro forme adeguate di partecipazione politica a livello locale in tutta l’Unione europea.

Votare per partecipare
Il diritto di voto amministrativo per gli immigrati rientra dentro il processo di “manutenzione” della democrazia. La partecipazione politica in forme uguali agli italiani facilita la collaborazione e la ricerca di interessi comuni, favorisce l’apprendimento di regole e pratiche democratiche, incentiva l’integrazione politica e abbassa i rischi di conflitto interetnico e di corporativismo.

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