A due settimane dal Referendum che ha visto la bocciatura della legge del governo Berlusconi che prevedeva il ritorno dell'Italia al nucleare, si impone una seria discussione sui temi energetici. Si, perchè guai a pensare che abbiamo vinto la partita, perchè aver votato contro il nucleare è solo il primo round di un gioco ben più ampio. Per prima cosa, messo da parte il nucleare, si deve imporre come una delle priorità assolute del governo la definizione delle linee guida della politica energetica italiana. La politica dovrà sia affrontare scelte di indirizzo interno, sia muoversi in campo internazionale. Da queste scelte dipenderà una buona parte dello sviluppo italiano dei prossimi decenni. Schematizzando il problema vi elenco i seguenti punti che il governo dovrebbe affrontare (con successo) in questo momento:
- Definizione di un nuovo piano energetico nazionale che non contempli la costruzione di centrali nucleari e indichi la strada da seguire su un orizzonte ventennale.
- Attuare una seria politica internazionale, ottenendo accordi sull'approvvigionamento energetico anche con paesi che non siano le superpotenze (es.Russia). La diversificazione degli approvvigionamenti ha vantaggi sia di tipo economico sia di immunizzazione rispetto a possibili tensioni internazionali.
- Puntare sull'efficienza energetica degli edifici esistenti. Attualmente il risparmio energetico costituisce la maggior fonte di margine di guadagno. L'efficienza energetica ha come vantaggio fondamentale quello di far risparmiare sia i singoli utenti sia lo Stato, che da una parte riduce la bolletta energetica nazionale, dall'altra è meno vincolato ai grandi produttori e distributori di combustibili. Altro aspetto molto importante è che la presenza sul territorio nazionale di una radicata vitalità industriale in questo campo rappresenta anche un'ottima via per lo sviluppo economico del Paese.
- Attuare un piano per le energie alternative, affiancando al sistema di incentivazione per gli utenti delle facilitazioni per chi voglia avviare un'impresa che realizzi tecnologia (escludendo le società di servizi). Questa misura è fondamentale per creare anche in Italia una rete industriale delle energie rinnovabili, per far ricadere nel nostro Paese almeno una parte degli incentivi corrisposti agli utenti finali, oltre che per creare posti di lavoro.
- Potenziare ogni tipo di trasporto pubblico, disincentivare il trasporto privato sopratutto se altamente inquinante.
- Sostenere la ricerca pubblica e privata nel campo energetico, anche sulla tecnologia nucleare.
Nessun commento:
Posta un commento