Aspettavo quel giorno da anni, come tante altre persone, ma mai mi sarei aspettato una partecipazione di massa come quella di ieri per le piazze di Roma. Le strade erano piene di gente di tutti i tipi, appartenenti a partiti politici, a movimenti e semplici cittadini che hanno sentito il bisogno di accompagnare alla porta il berlusconismo. Una partecipazione coinvolgente, appassionante, emozionante. La sensazione di scrivere un piccolo paragrafo della storia italiana, di rivendicare la diversità del popolo italiano rispetto all'immagine deturpata che Berlusconi in questi anni ha diffuso in tutto il mondo. Uno scatto d'orgoglio e la volontà di dimostrare che nonostante tutto il popolo è sempre più forte dei tentativi di annientamento totale della coscienza civile. E così il centro di Roma si è trasformato in una grande piazza in cui era forte il sentimento di fratellanza reciproco, forgiato da anni di resistenza al modello berlusconiano, basato sull'egoismo, la non partecipazione civile e la televisione come unico mezzo di interfaccia con il mondo esterno.
L'emozione è stato il filo conduttore di tutta la nottata. L'emozione della musica davanti al Quirinale, della gente che aspettava l'uscita di Berlusconi fuori da Palazzo Chigi, di Pierluigi Bersani che ha voluto fare il primo discorso post dimissioni tra i militanti, fuori dal Circolo PD del Centro Storico. Emozione e felicità, ma anche responsabilità e consapevolezza che da domani si farà sul serio. C'è da tirare su un paese, da risollevarlo con sacrifici e serietà. Sarà difficile, ma sono sicuro che ce la faremo.
Lo riconoscete quel posto alle nostre spalle? E' Palazzo Grazioli! E' lì che abbiamo festeggiato fino a notte fonda. Chi l'avrebbe mai detto? E' proprio vero, ci siamo ripresi l'Italia.
Lo riconoscete quel posto alle nostre spalle? E' Palazzo Grazioli! E' lì che abbiamo festeggiato fino a notte fonda. Chi l'avrebbe mai detto? E' proprio vero, ci siamo ripresi l'Italia.
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