martedì, gennaio 31, 2012

Catanzaro: dove eravamo rimasti?

Dopo le dimissioni da primo cittadino di Michele Traversa, l'ufficializzazione della candidatura di Salvatore Scalzo a Sindaco della città di Catanzaro per il centrosinistra apre in maniera definitiva la nuova fase della vita politica del capoluogo. Ma per ripartire alla grande è bene sempre fare un esercizio di memoria e chiedersi: dove eravamo rimasti? Le amministrative del 15 e 16 maggio 2011 si conclusero con una netta vittoria al primo turno di Michele Traversa, che raccolse il 62% dei voti staccando di un abisso proprio Salvatore Scalzo, fermo (si fa per dire) al 32,54% e poi via via tutti gli altri. Quella fu una campagna trionfale per Traversa, non per la bravura nella sua conduzione ma per la strada tutta in discesa derivante dalle aspettative che la città nutriva per l'ex presidente della provincia, dal sodalizio con gruppi di potere della città e dall'assenza della politica attiva da parte dei partiti di centrosinistra. I partiti principali, come mostrano i dati di allora, rappresentarono in città una netta minoranza nelle preferenze di voto, tanto che i due partiti più grandi d'Italia spuntarono un 6,08% (PD), un 10,16% (PDL) e a ruota tutti gli altri, segno di bassissima incidenza media del voto d'opinione causato da una gestione personalistica della politica cittadina. Ma in questa situazione pesantissima per la prima volta abbiamo assistito ad alcuni segnali in controtendenza. La candidatura di Salvatore Scalzo ha indubbiamente liberato una massa di energie da sempre represse tra i catanzaresi vicini e lontani. E' stato questo il vero tratto dominante della campagna elettorale. Per la prima volta i giovani hanno avuto lo spazio per muoversi liberamente e dare sfogo alla creatività e alle idee, sotto l'ala protettrice dei vertici nazionali del Partito Democratico decisi a scavalcare la classe politica regionale che da troppo tempo puzza di marcio. Nonostante la bontà della proposta di governo era oggettivamente impossibile vincere in una città cristallizzata da decenni di gestione clientelare della politica, ma in quelle settimane è stato gettato il seme del futuro di Catanzaro, che ha dato anche da subito dei piccoli frutti rappresentati da quei voti disgiunti a favore di Scalzo. Ma il vero grande merito è stato quello di non mollare dopo la batosta elettorale, una reazione che sarebbe stata comprensibile per le tante persone che per la prima volta si affacciarono alla politica. Ed è qui che sono state gettate le basi per il prossimo governo della città. Nel lavoro di costruzione dei soggetti politici e dell'associazionismo, nella disponibilità gratuita di tanta gente che lontana dalla competizione elettorale ha continuato a dare il massimo per Catanzaro. E' qui che stanno crescendo gli amministratori della città di domani, dalla politica dal basso che porterà con sè il voto d'opinione. Perchè Catanzaro ha bisogno di gente che la ami e che metta al servizio tutte le competenze che ha a disposizione. Forza ragazzi, il futuro è nostro! Inevitabilmente.   

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