Le reazioni politiche agli avvenimenti di cronaca hanno veramente dell'incredibile. Sono passati pochi giorni dal brutale assassinio della piccola Joy e del giovane padre Zhou Zeng, ma ancora si sentono pesantemente gli effetti di quel pugno allo stomaco. L'opinione pubblica ha avuto in maniera compatta una reazione di sdegno, di orrore e di rabbia, come in tutte le circostanze che contano tra le vittime innocenti dei bambini.
Ma questa volta rispetto alle altre c'è un fatto nuovo, a cui non si era abituati. Ci si è resi conto che davanti a fatti di questo genere saltano tutti i pregiudizi (tanti) legati alla nazionalità di origine o all'etnia. Si è capito che la solidarietà può superare le barriere costruite negli anni dalle campagne volte alla creazione del nemico. E così anche quelli che sulla creazione di quel nemico hanno costruito il loro consenso, quindi l'attuale potere, si riscoprono paladini di quelle minoranze fino ad oggi (direttamente o indirettamente) messe ai margini della vita della città. E' inutile che oggi il Sindaco Alemanno cerchi di mettersi in evidenza annunciando la nomina di un delegato ai rapporti con la comunità cinese o parlando di maggiore attenzione per il rione Esquilino. Dov'è stato finora? E poi, vista la sua sensibilità per queste tematiche, perchè ha tagliato i fondi per tutti quei progetti di inclusione sociale e partecipazione delle persone originarie di altri paesi e residenti nella nostra città? E ancora, perchè non si è fatto scrupoli nell'alimentare la paura verso lo straniero, quando si trattò di far esplodere il problema sicurezza per fini elettorali? E cosa ci dice di quei tanti bambini rom deportati da un punto all'altro della città, ai quali si sta impedendo persino di andare a scuola? E no, caro Sindaco così proprio non va, soprattutto se in questo choc collettivo si fa finta di non vedere il punto reale. La nazionalità delle vittime è un caso, il problema dell'escalation di violenza è reale e sempre più grave. E allora Alemanno e i suoi farebbero meglio a smetterla con questa sorta di buonismo raffazzonato, che oltretutto gli riesce piuttosto male. Farebbero meglio a lavorare per cercare di risolvere qualche problema della città, cosa che in questi anni fallimentari non sono riusciti a fare.
Domani alle 15:00 partirà un corteo di solidarietà da piazza Vittorio verso il luogo dell'omicidio, congiungendosi con le persone sul posto verso le 17:00. Sarà composto da persone di tutte le nazionalità che condividono il desiderio di vivere in una città senza violenza. La condivisione dei sogni è il primo fondamentale passo per costruire la società di domani, aperta e solidale.
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