Vista l'entità dell'evento forse era inevitabile. La tragedia della Costa Concordia ha attratto a sè tutta l'attenzione mediatica, ma come purtroppo sempre accade finiti i fatti essenziali, si avvia inesorabilmente il tritacarne in salsa trash dei retroscena, delle storie strappalacrime e dell'umorismo di bassa lega.
Due esempi su tutti. Ieri sera per sbaglio sono capitato su Rai1 e ho trovato uno spettacolo indecente: una platea in semicerchio costitita da superstiti del naufragio, comandanti, membri dell'equipaggio e un super eccitato Bruno Vespa, che si aggirava tra gli ospiti con il modellino della nave affondata, facendo delle domande del tipo: "lei in che punto stava della nave?". Uno spettacolo davvero poco edificante, qualcuno mi dica il giornalismo dov'era.
E poi c'è l'indegna vignetta del "Fatto Quotidiano", che ritrae il Comandante Schettino come uno dei protagonisti della recente campagna di tesseramento del Partito Democratico. Mi chiedo dove trovi ispirazione questo umorismo grillino-travagliesco: dagli undici morti accertati? Dai dispersi? Dal rischio ecologico? La cieca ricerca dell'audience e del consenso genera mostri.
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