L'Università di Roma La Sapienza rappresenta per me la casa in cui ho ricevuto l'educazione alla scienza e al pensiero razionale. Sono ancora freschi i ricordi delle lezioni, delle chiacchierate e delle nottate passate a ragionare sulle leggi che governano il cosmo. Non dimenticherò mai il mio professore di Fisica, che ricordando il pensiero di Galileo, con accento toscano diceva sempre "la fisica si studia dal basso, si studia già osservando un sasso lanciato in uno stagno". Vi lascio immaginare il mio stato d'animo ora che sembra ufficiale non solo la presenza del Papa all'apertura dell'anno accademico, ma addirittura la lezione tenuta proprio dal Pontefice in persona. Sono scandalizzato e offeso. Il mio studio e quello di tutti gli studenti delle facoltà scientifiche è violentato da questo avvenimento. Immaginereste un corso di prevenzione degli incendi tenuto da Nerone? Volendo essere buono con la chiesa, potrei anche far passare le responsabilità di cui si è macchiato il papato nei confronti della scienza in generale. Sto parlando di Galilei, ma anche di tutti quegli studiosi additati come stregoni ed eretici, torturati o uccisi fisicamente o nell'animo. Non posso tuttavia far passare la deriva oscurantista che la chiesa vuol far prendere alla nostra società, tramite paletti di tipo dogmatico, che ha il suo massimo compimento nell'appoggio di fatto alla teoria del disegno intelligente (vedi il post "Buonanotte Darwin"). Se nulla dovesse cambiare, giovedì sarà un giorno triste per tutti noi.
11 commenti:
Caro Icaro, non sono d'accordo con te. Qualsiasi posizione, qualsiasi convinzione va legittimamente rispettata, anche se in passato ha generato dolori ed ingiustizie. Il Capo dello Stato Vaticano ( lo chiamo volutamente così) è stato invitato a partecipare ed intervenire all'apertura dell'Anno Accademico. Anche se è portatore di convinzioni differenti e non condivise, va rispettato e non censurato. Questa è secondo me, la politica corretta di un Ateneo Statale di uno Stato Democratico. Non è per fare un processo alle intenzioni, ma sarei curioso di vedere quale situazione si sarebbe creata nel caso fosse stato invitato il rappresentante di uno Stato non democratico, oppure di uno Stato dove non sono garantiti i diritti della persona o il rappresentante di altre fedi. Correttezza vuole che fosse accordata loro la possibilità di esprimere le proprie idee, ma personalmente, non penso ci sarebbe stato tanto clamore. Questa deriva "censoria" a mio avviso è molto preoccupante, poichè inizia ad avere basi più ideologiche che reali. Una sorta di equazione Chiesa = male assoluto...
Grazie
Jerry, credo che tu non abbia colto il messaggio di icaro. il problema non è la chiesa e non credo si tratti di censura. l'ateneo deve avere la funzione di conservare la scienza, difendendola dagli attacchi esterni. purtroppo il papa rappresenta un attacco costante. anche io ho ricevuto un'educazione scientifica e come lui mi sento offeso.
E'proprio questo concetto di "attacco costante" che non ha ragione di esistere. I Papa è il rappresentante di determinato sistema di convinzioni. Come chiunque ha il diritto di esprimerle, ma non obbliga nessuno a condividerle. Nè tantomeno ha le armi per distruggere la scienza. Le ha avute in passato e le ha utilizzate, è fuori discussione la condannabilità di certe azioni ma ora non ha più ragione di esistere questo timore. Si può sostenere che ad oggi la minaccia arrivi tramite la politica di ispirazione cristiana, ma questo è un altro campo e comunque siamo in una democrazia, e ciò è garantito dalla presenza di forze politiche di ispirazione laica. Un piccolo esempio per chiarire il mio pensiero: se venisse in Italia il Premier cinese, potrei pensare che con la sua storia rappresenterebbe un attacco al rispetto dei diritti umani nel nostro paese? No di certo! Lo stesso vale per la visita del Papa..
Credo che Giusi abbia capito lo spirito del mio intervento. Io odio la censura, ma da cristiano non inviterei mai un satanista a fare una lezione di teologia all'università lateranense.
Comunque, questo è il link del forum di repubblica a riguardo.
http://forum.repubblica.it/viewtopic.php?t=94
ciao icaro...
lo sai che stavolta non sono d'accordo con te?
ratzinger è un teologo, un'uomo di pensiero e ha anche il merito di aver rilanciato discussioni alte su valori alti e credo che l'università e il confronto del pensiero abbiano vicendevolmente a che fare. credo che pur potendo essere in disaccordo con la scelta non la si pssa considerare scandalosa. la scienza non è cristiana o buddista ma non è neppure laica come sta scritto nella foto. la scienza è scienza e ama il confronto del pensiero.
paolo
Quello che dici sulla scienza è giustissimo. Ma la scienza è laica nel senso che non può essere influenzata da alcun dogma. Alla religione ciò che è della religione, alla scienza ciò che è della scienza. Io credo che si possa conciliare l'essere cristiano con la razionalità scientifica, l'importante è non occupare contemporaneamente i due campi. L'immanente è il trascendente seguono leggi diverse(o almeno spero). Capisco che per chi non ha avuto una formazione scientifica la cosa possa sembrare di poco conto, ma vi assicuro che per noi è un attacco frontale, più di uno sgarbo.
io però ho detto che ratzinger è un teologo, non che è il papa. come per dire che c'entra con la scienza, che può essere applicata (quella cui fai riferimento quando parli di formazione scientifica) ma anche pura e quindi fine a se stessa, legata al solo pensiero. il teologo è uomo di scienza, come lo storico o il chimico. l'etica è scienza come la fisica.
un conto sono le leggi con cui uno stato laico e di diritto deve regolare le forme organizzate con cui sviluppa il progresso sceintifico, un conto è il pensiero di ognuno e la capacita che ha di scatenare confronto dialettico.
"La scienza è scienza e ama il confronto del pensiero" spero che Paolo (anche se non ci conosciamo) mi permetta di prendere a prestito questa sua espressione per il mio intervento successivo alla notizia che il Papa ha annullato la visita all'Università La Sapienza. Mi dispiace sottolineare come questa secondo me sia la solita vittoria piccola piccola, una delle tante che caratterizza in questi anni la nostra piccola italia, formata da tante piccole persone che si credono grandi.. E ciò che più dispiace è questo, che illustri professiori, che si definiscono scienziati, l'abbiano cavalcata.. Forse è il loro ego ad essere troppo grande, e la "loro" scienza troppo piccola per poter concepire che non ci sono scienze più o meno legittime di considerazione..
io condivido quello che ha scritto cesare(scusa se ti chiamo per nome...), ma mi infastidisce l'uso strumentale che in parte si è fatto della sua corrente di pensiero da parte di alcuni estremisti. riguardo agli ultimi commenti vorrei dire che quando si parla delle scienze naturali e fisiche il discorso della dialettica cade. inoltre la protesta degli studenti non era incentrata sul divieto al papa di partecipare, ma al diritto di manifestare all'interno dell'ateneo.
Dunque, probabilmente mi sono svegliata in ritardo nel leggere questo post, ad ogni modo vorrei dire la mia. Premetto che i miei interessi rispetto al mondo ecclesiastico e cattolico sono piuttosto scarsi al momento e che pertanto non difendo la possibilità che il Papa potesse intervenire alla Lectio Magistralis per partito preso (e con partito intendo CL). Ammetto anche di non amare particolarmente le interferenze della Chiesa nelle questioni politiche del paese, ma professo da sempre il credo che a nessuno debba essere impedito di esprimere la propria opinione... soprattutto se solo di un'opinione si tratta e non di un'imposizione. Non penso, infatti, che il papa avrebbe voluto varcare i cancelli della Sapienza e creare nuovi casi Galilei, imprigionando scienziati e dotti moderni, nè convincere della superiorità della fede sulla scienza e ancor meno creare proselitismi con un discorso che al massimo avrebbe potuto durare 2 ore.
Inoltre, ripescare un caso vecchio di secoli mi sa un pò di strumentalizzazione, anche maldestra, perchè oggettivamente il clima culturale non è più quello e probabilmente (giusto in nome della ragione) gli studenti che hanno seguito la lezione impartita dai loro professori, dovrebbero chiedersi piuttosto quale fosse la vera intenzione comunicativa di chi ha innescato in quel preciso istante la lotta nella difesa del buon nome di Galilei.
Ricordo, infine, che uno scienziato è innanzitutto una persona curiosa, una che si confronta con gli altri, che ama il dialogo e che, nella verifica dell'ipotesi che crede vera, controlla prima quella nulla.
Due cose al volo. La prima è relativa al fatto che la parte più sostanziale della protesta era relativa all'appoggio della teoria del disegno intelligente. La storia di Galileo mi sembra trita e ritrita. La seconda è che gli studenti chiedevano di poter manifestare liberamente. E' vero che la scienza è fatta di curiosità, ma la curiosità è alimentata dal contraddittorio. E sai bene che sarebbe stata una cosa impossibile. Il Papa può dire quello che vuole, ma deve essere soggetto anche lui a regole valide per tutti gli altri.
Posta un commento