Oggi è il giorno dopo e come tutti i giorni dopo di qualcosa di importante si fanno dei bilanci. Ieri sera ho avuto voglia di scrivere sui fatti violenti avvenuti praticamente sotto casa, ma ho preferito aspettare, far passare una notte per far sedimentare la rabbia per lo scempio a cui ho assistito. Ed ora che il giorno dopo è arrivato si può valutare più lucidamente l'accaduto.Ieri, con tutte le riserve di cui ho scritto in precedenza, si è svolta una grande manifestazione con una partecipazione di altissimo livello. Chi ha esperienza sui percorsi romani capisce subito che per strada hanno sfilato almeno 300mila persone, quindi da quel punto di vista è stato un successo evidente e meritorio da parte degli organizzatori.
I temi della manifestazione, a mio avviso, sono stati un grande revival di quelli portati avanti dai social forum durante la stagione no global. Ricordo distintamente le ragioni che mi spinsero ripetutamente, con tantissimi altri ragazzi, a scendere in piazza nei primissimi anni duemila: la percezione che la finanza avesse preso in mano le redini del mondo, la relativizzazione dell'uomo come centro della politica e la messa in discussione del valore della solidarietà sociale e tra i popoli, oltre alla lotta al consumismo come stile di vita. Sono passati dieci anni da allora, ma la situazione non solo è peggiorata, ma la pianta malata ha iniziato a dare i suoi frutti velenosi, in termini di difficoltà economiche, disoccupazione, ingiustizia sociale.
Le violenze.
In questo tipo di proteste è da molti anni che si infiltrano con una certa semplicità (e impunità) gruppi di violenti devastatori, che sfruttano la presenza di molta gente inerme da usare come scudo e di persone (spesso rivoluzionari falliti anni '70) che lasciano fare con un certo gusto. La cosa inquietante è che tutto si svolge con una certa delirante ritualità, quasi come se quella forma di violenza sia comunque uno spazio da lasciare a una certa componente persone. Ieri per la prima volta ho visto molti manifestanti opporsi fermamente a questi violenti, ma devo dire che gli incappucciati erano davvero tanti. E allora via, devastare tutto, le auto, i negozi, le banche, gli uffici, creando un equivoco di base, perchè gli obiettivi dei violenti sono simboli di quel mondo che il movimento critica. Ma loro con i movimenti non hanno nulla da spartire. L'errore degli organizzatori, come spesso accade in questo tipo di manifestazioni, è il non aver previsto nessun tipo di servizio d'ordine, vivendo nell'ideale della completa autogestione della massa. Purtroppo su questa non si può fare affidamento, l'organizzazione serve proprio a questo.
Ieri ero un poliziotto.
Ma la cosa più brutta e che mi ha provocato rabbia è stato l'attacco alle forze dell'ordine. Ieri ho visto scene da incubo, da guerra (in)civile. Violenza brutale contro persone che avevano come unica colpa quella di indossare una divisa. Padri di famiglia o ragazzi che stanno facendo il proprio dovere (e il proprio lavoro), molti dei quali sono ancora più indignati rispetto a chi ha cercato deliberatamente di ucciderli. Non dimentichiamoci che le forze dell'ordine ormai da tempo vivono una situazione di assoluta sofferenza a causa delle scelte scellerate di questo governo e che in più occasioni sono anche scese in piazza per protestare. Ieri ero con loro, ero uno di loro, mentre quei delinquenti lanciavano sanpietrini potenzialmente mortali o si aggrappavano alle camionette cercando di sfondare il vetro per colpirli. Ero un carabiniere quando quei bastardi hanno appiccato fuoco alla camionetta con all'interno due persone. Ieri le forze dell'ordine (almeno quelli sul campo) hanno dato una grande prova di professionalità, non so quanti di noi sarebbero riusciti a mantenere la calma in quelle situazioni. Ieri se non è ci scappato il morto è merito loro.
Ma ora giustizia.
Quindi bene le forze dell'ordine ieri, però non si può lasciare impuniti delinquenti di questo genere. Bisogna andare a prenderli casa per casa. Lo Stato deve essere solidale ma la sua giustizia deve essere equa e spietata. Non ci devono essere margini di scappatoia per gente che ha preso in ostaggio e offeso una città intera.
La vergogna finale.
E infine mi tocca parlare di chi da anni fa più danni dei black bloc. Parlo di certi politici che hanno subito sfruttato l'occasione per dimostrare la loro completa inettitudine a ricoprire ruoli da destinare certamente a persone più dotate di sale in zucca. Che dire dell'on.Butti (PdL) che durante gli scontri non ha trovato niente altro da fare che criticare violentemente RaiNews per la diretta della manifestazione (a proposito grande risposta del direttore)? E poi Gasparri&soci che dall'alto della sua invidiabile arguzia è riuscito addirittura a collegare i fatti di ieri con la battaglia parlamentare contro il governo Berlusconi?
Vedete, io credo che i fatti di ieri non siano stati un caso, come non lo sia il motivo per cui le violenze siano state perpetrate soltanto a Roma, mentre negli altri paesi la situazione è stata molto più calma e civile. E questo motivo credo sia il completo deterioramento civile a cui siamo stati sottoposti per troppi anni, che ci sta facendo male quanto o forse più della finanza internazionale.